Carlo V e i grandi imperi
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Il Cinquecento fu il secolo in cui finì per sempre il sogno della
monarchia universalis di emanazione divina teorizzata da Carlo Magno e che Carlo V, quale imperatore di mezza Europa e del Nuovo Mondo, cercò di tradurre in realtà. Al contrario, gli Stati dinastici europei si consolidarono, cementando il potere con il rafforzamento delle casate, politiche matrimoniali, eserciti stabili e di dimensioni sempre maggiori, alleanze variabili per reprimere ogni tentativo, da parte di singoli Paesi, di acquisire una posizione egemonica in Europa. Nel Cinquecento nacque, in Italia con Niccolò Machiavelli, anche il pensiero politico moderno, che si sarebbe sviluppato in un clima di grande dibattito tra i sostenitori degli Stati assolutisti (rinuncia alla libertà in cambio di sicurezza) e i fautori invece di un riequilibrio del rapporto tra libertà individuali e poteri dello Stato, embrione della futura ideologia alla base delle rivoluzioni in Inghilterra, America e Francia.