L'avvento di Diocleziano pose fine all'anarchia militare e le sue riforme dettero stabilità all'Impero ma i benefici di questa fase e poi del governo di Costantino non ebbero effetti duraturi. Il periodo tra la fine del III secolo e l'inizio del VI fu caratterizzato da rilevanti mutamenti nella società romana, dalla sua sempre più intensa stratificazione, dalla risolutiva affermazione del cristianesimo, ma anche da crisi economiche, lotte intestine tra fazioni militari, incursioni barbariche. Lo spostamento della capitale a Costantinopoli e poi la perdita dell'unità dell'Impero ebbero come conseguenza il definitivo indebolimento della parte occidentale, fino alla sua disgregazione. Così, uno Stato esteso quanto mezzo mondo occidentale finì vinto in silenzio, senza che dall'altra parte ci fossero veri vincitori.