La Seconda guerra mondiale, con i suoi cinquanta milioni di morti – più civili che militari – gli stermini etnici e religiosi, milioni di profughi, ha segnato una profonda trasformazione nella storia: la fine di un'era di guerre "militari" e l'inizio di un'epoca di conflitti globali nei quali nessuno può più dirsi al sicuro. Ha anche segnato la sconfitta di un Occidente che nonostante i suoi millenni di civiltà non ha saputo impedire gli abissi di abiezione e crudeltà umana e l'uso di strumenti di annientamento indiscriminato come le bombe atomiche. Ha visto il drastico ridimensionamento delle antiche potenze egemoni europee, Inghilterra, Francia e Germania e in generale di tutto il Vecchio Continente, divenuto soltanto una parte della divisione nei due blocchi in cui fu ripartito il mondo; una pesante ipoteca sulle vicende del successivo mezzo secolo.