È una mattina di gennaio quando Pupa Garribba entra in una scuola per raccontare agli alunni la sua storia: la guerra e i bombardamenti, la fuga attraversando a piedi le Alpi per cercare rifugio in Svizzera dalle leggi razziali antiebraiche e dalla persecuzione nazifascista. E poi il ritorno in un'Italia distrutta con un futuro tutto da costruire.
A raccontare, in quell'aula, c'è anche Lia, figlia di sopravvissuti alla Shoah; c'è la prof Giulia, amante della nostra Costituzione; il custode Ugo, nipote di un partigiano; e poi ci sono Maddi, Franki, Renata, Federico, Ahmed e gli altri studenti, ognuno con le proprie convinzioni e con la propria vicenda, anche di stranieri vittime di pregiudizi. Giovani che fanno domande, riflettono, si arrabbiano, si commuovono, si scontrano; e, progressivamente, prendono consapevolezza.
Un romanzo per ragazzi in cui sono protagonisti i ragazzi stessi, perché il loro ascolto non è mai passivo, e ciò che è accaduto tanto tempo fa incrocia il presente.
Alla fine del libro vi è la Linea del tempo, filo cronologico che partendo dall'avvento del fascismo in Italia si dipana fino ai nostri giorni, e spiega il valore attuale del Giorno della memoria.