Napoli: una popolazione abbandonata a se stessa e costretta all'antica arte di arrangiarsi, quasi sempre ai margini della legge o fuori della legge, di una legge che è espressione degli interessi di chi sta sopra, di un "alto" dove la stessa "arte" gode di una rete di complicità e protezioni vastissime. La fascia più debole degli abitanti è costretta a subire e non può che incanaglirsi. La cronaca insiste ossessivamente sulla versione più recente di questa guerra, la più infame perché a danno dei minori: il gioco più che mai spietato di "guardie e ladri", con la differenza che i "ladri" sono ragazzi colpevoli solo di comportamenti conseguenti al disordine fisico e morale della città, ne sono il prodotto. Lo raccontano due scrittori che non mentono e un gruppo di ragazzi di Scampia.