Dopo aver affrontato la sfida di riscrivere, in narrativa moderna, le opere di Giulio Cesare (De bello gallico, De bello civili), di pseudo Cesare (autori ignoti del Bellum alexandrinum, africum e hispaniense) e di Sallustio (La congiura di Catilina e la guerra giugurtina), in modo che il lettore le possa leggere come fossero prodotte oggi, l’autore si cimenta con Plutarco, altro mostro sacro. Ci presenta Caio Giulio Cesare, pennellato dalle “Vite parallele”, un racconto avvincente: azione, amore, guerra, imprese epiche, religione, vizi privati e virtù, un’avventura leggendaria ma è tutta Storia non un romanzo.
Scopo di questo lavoro, e degli altri, è avvicinare i giovani, e i meno giovani, ai grandi classici antichi, libri senza tempo, di fargli conoscere i grandi eventi del passato, la storia con la esse maiuscola. Missione impossibile? Il tentativo è lodevole, merita di essere sostenuto.