Una famiglia unita contro una dittatura. Nel 1926 il regime fascista inaugura un giro di vite per la persecuzione del dissenso. A farne le spese, tra gli altri, lo storico e saggista Guglielmo Ferrero, cui viene lentamente stretto attorno un cappio fatto di controllo poliziesco e tentativi di impedire l'espressione delle sue idee. In questo diario, scritto dal figlio Leo, si ripercorre in tempo reale l'epopea di una famiglia di intellettuali italiani impegnati a resistere con dignità e forza alle minacce e alle seduzioni di una società che si è fatta addomesticare dall'idea totalitaria.