Figlia di un imperatore (Teodosio), nipote di tre, sorella di due, moglie di un re e di un imperatore, madre di un imperatore e zia di un altro ancora, nonché regina e imperatrice, di fatto e poi di nome, da giovanissima Galla Placidia fu fatta prigioniera dai Visigoti durante il sacco di Roma e ne sposò il re Ataulph. Morto questi, tornò in Italia e sposò l’imperatore Costanzo, mantenendo però forti legami con il popolo germanico di cui aveva fatto parte. Rimasta nuovamente vedova, resse l’impero d’Occidente in nome del figlioletto Valentiniano III, e solo dopo molte complesse vicende ottenne il riconoscimento del suo ruolo dall’imperatore d’Oriente, suo nipote Teodosio II. Riuscì a ingraziarsi il papa, la cui investitura la consacrò guida morale dell’Occidente e fece in modo che Roma tornasse a essere il baricentro di questo impero. Compì importanti riforme giuridiche e tolse alla figura dell’imperatore il privilegio di sottostare soltanto alle leggi divine. Morì a sessantadue anni, e con lei sfumò il sogno della rinascita dell’Occidente.