Al rientro dalle vacanze, il commissario Anselmi riceve una lettera anonima, nella quale viene invitato a non affannarsi a cercare il professor Gross, un avvocato milanese, che avrebbe dovuto presiedere un convegno sull’immigrazione, organizzato dall’Università per Stranieri di Perugia. Incerto se cestinarla o meno, scopre che, qualche giorno prima, in questura, è stata protocollata la denunzia di scomparsa del professore, del quale non si hanno più notizie da quando si è recato a Catania per assumere la difesa del comandante della Humanitas – una nave di proprietà di una ONG operante nel Mediterraneo – arrestato con l’accusa di traffico di clandestini e per altri reati collegati. A mano a mano che le indagini andranno avanti, i sospetti di Anselmi cadranno sulla moglie e sul figliastro del professore, su un suo ex collega di studio, sul comandante della Humanitas, su un magrebino, e, come se le storie personali di questi personaggi non fossero già sufficienti a intorbidire le acque, dovrà seguire anche altre piste, ben potendo l’omicidio trovare una spiegazione in intrighi politici legati al fenomeno dell’immigrazione.