Francesca entra in punta di piedi nella cameretta dell’ospedale. Il suo viso raggiante è seminascosto da un enorme mazzo di fiori di pesca. “Ecco, Amina, ti ho portato i primi fiori del nostro giardino; ti piacciono ? Sono l’annunzio che l’inverno è finito e sta per tornare la primavera”. Si china sull’amica che stringe vicino a sé – quasi avesse timore che glielo portino via – un fagottino dal quale spunta un roseo visino.
Amina sorride grata. Lei sa quanto sia preziosa la loro amicizia: e che solo attraverso questa amicizia potrà forse ritrovare una parte di se stessa, della sua giovinezza violata.
Questa è la storia di Amina, una giovanissima donna che fugge da tradizioni crudeli e spietate e dopo una lunga e terribile odissea giunge in Italia. Qui incontrerà, sì, ancora dolore e miseria, ma anche l’amicizia di Francesca – una “normale” quindicenne alle prese con i problemi dell’adolescenza – che le saprà offrire comprensione e speranza.