Edizione integrale a cura di Loris Rambelli. «Nel romanzo poliziesco tutto si agita. Il suo dominio è l’azione pura. È infatti tutto azione tesa, vibrante, frenetica, quanto più calcolata. La frenesia contenuta è meravigliosa come la passeggiata di un folle sul filo di ferro lanciato attraverso lo spazio, sopra un abisso. Nulla è più vivo della morte, oggi, in questa nostra epoca in cui non mai meglio si vive di quando si gioca coi coltelli, coi rasoi, con le pallottole, coi gas asfissianti, con le ali degli aeroplani, con le eliche dei motori, coi raggi che penetrano che generano e uccidono, con le onde eteree. Perché togliere al romanzo poliziesco il merito di dare a una generazione, che ha tutto ormai provato e conosciuto, e non teme più il pericolo, come il mangiafuoco dei baracconi non teme la benzina infiammata, il mezzo di algebrizzare il pericolo, di logicizzare il Caso, di contemplare l’implacabile Nemesi che insegue, acciuffa, punisce il colpevole?» (Augusto De Angelis)