Il Conte di Montecristo - Tomo VI - Intrighi
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Maximilien Morrel (il figlio dell'armatore marsigliese Morrel) ha un'ottima posizione nell'esercito ed è innamorato di Valentine de Villefort che, pur ricambiandolo, è promessa (per ferrea volontà del padre procuratore del re) al barone Franz d'Epinay. La povera giovane non ha amici, il padre non la considera, mentre la matrigna Héloise è invidiosa del fatto che erediterà un grande patrimonio a discapito del figlio Édouard. Unica consolazione di Valentine è la presenza del nonno, Noirtier de Villefort, rimasto però muto e paralizzato in seguito a un colpo apoplettico. Nei primi giorni a Parigi il Conte di Montecristo è riuscito a fare colpo sull'alta società, e si è facilmente procurato le informazioni necessarie sui suoi nemici. Dopo aver conquistato la fiducia del procuratore de Villefort e della moglie, dopo aver stretto un accordo finanziario con il grande banchiere Danglars ed essersi guadagnato la riconoscenza della consorte, e dopo aver intessuto buoni rapporti con i Morcerf e i Morrel, Dantès può proseguire nel suo piano di vendetta. Durante un incontro con la signora Villefort, Edmond le fornisce la ricetta di un potente veleno che non lascia tracce, a cui la donna sembra molto interessata. Intanto la situazione in casa Villefort si evolve: il vecchio Noirtier, pur di non far sposare Valentine a Franz, provvede, nel suo testamento, a diseredare la nipote nel caso che le nozze si celebrino. Il procuratore però è inflessibile e prosegue nell'intento di voler maritare i due, con grande dispiacere della moglie. Nel contempo, seguendo il suo piano, Dantès assolda un anziano italiano e un giovane còrso, che altri non è che Benedetto, figlio di Gérard de Villefort e di Hermine Danglars. Per i due, dietro compenso, il Conte crea le false identità del maggiore Bartolomeo Cavalcanti e del figlio Andrea, sostenuti economicamente, nella loro finzione, dallo stesso Conte. Dantès organizza poi un ricevimento nella casa di Auteuil invitando Morrel, i Danglars, i Villefort ed i Cavalcanti. Durante la serata riesce ad instillare il germe della paura in Villefort e nella signora Danglars, riferendo tra l'altro di aver trovato nel giardino il cadavere di un neonato. Villefort però aveva già scoperto da diversi anni che il figlio era sopravvissuto, anche se ne aveva perso le tracce: dunque, per lui, il Conte di Montecristo non è una figura amica, bensì cela un segreto fine, che il magistrato si impegna a scoprire. Purtroppo per lui gli incontri parigini con l'abate Busoni e Lord Wilmore (in entrambi i casi Dantès abilmente camuffato) non gli forniscono informazioni utili. Nella stessa sera della festa ad Auteuil Andrea Cavalcanti viene fermato per strada da Caderousse, che aveva riconosciuto in lui l'ex compagno di carcere Benedetto e coglie l'occasione per ricattarlo. Nel frattempo Dantès manipola, inoltre, con astuti stratagemmi, il mercato azionario e inizia un'opera di distruzione del patrimonio di Danglars. Preoccupato per le sue finanze, Danglars medita di far sposare la figlia Eugénie (già promessa ad Albert de Morcerf) ad Andrea Cavalcanti che, a dire del Conte, è portatore di una ingente fortuna famigliare. Montecristo afferma anche di aver udito alcune voci poco chiare su presunte malefatte compiute da Fernand Modego, conte de Morcerf, quando prestava servizio in Grecia, spingendo così Danglars a fare ricerche su questi eventi.