La poesia della Merini ha una forte carica assieme sensuale e mistica, corporea-materiale e astratta-spirituala. Questa tensione, volta ad una sorta di "religione" della poesia come canto assoluto e primigenio, ricorda, negli esiti più felici, certi toni della lirica rilkiana, la sua spiritualità intensa e mai appagata.
Alda Merini si è mossa costantemente sul doppio registro di una scrittura fortemente caratterizzata e capace di porsi come sensibilissimo strumento di registrazione dell'emozione e della ragione, degli umori e delle passioni e dell'equilibrio ricercato in una forma sorvegliata, scandita da soluzioni linguistiche e metaforiche che attingono alla quotidianità per portare però i sensi di un canto a cui urge scrollarsi dalla materia e innalzarsi verso un'accesa dimensione spirituale. (dall'Introduzione di Giorgio Patrizi)