Il mostro di Castel Nuovo
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Storico - racconto lungo (26 pagine) - Nelle luride segrete di Castel Nuovo “qualcosa” uccide nel buio dai tempi della deposta casata Angioina. Saranno gli uomini di Alfonso d’Aragona a trovare e vincere l’insaziabile sicario sconosciuto?
Nessuno conosce il suo aspetto, nessuno sa che “cosa” sia davvero, nemmeno il custode del pozzo dove abita, ma il mostruoso sicario della regina Giovanna continua da anni a mietere vittime introducendosi nei meandri della fortezza Angioina. Anche con l’avvento della reggenza Aragonese, giunta al potere nel 1443, lo scomodo inquilino rimane un mistero per la nuova corona quanto un problema da eliminare con la forza.
Tra le ombre di una Napoli oscura, ruvida come il tufo dei suoi antri e odorosa di mare, vedremo infuriare la caccia orchestrata dal capitano De Los Cobas con l’aiuto della paranza di Tummaso detto “’O Pazzo”. Il temerario pescatore si getterà in un’epica lotta senza quartiere nelle acque intorno al castello, dove il rosso del tramonto e quello del sangue si confondono in un violento abbraccio, per poter trovare risposte all’enigma ed entrare a far parte delle più suggestive leggende partenopee.
Fabio Lastrucci nasce a Napoli nel 1962. Scultore e illustratore, ha lavorato dal 1989 per le principali reti televisive nazionali, il teatro lirico e di prosa con i laboratori Golem Studio, Metaluna e Forme, mentre attualmente porta avanti con Paolo Lastrucci il progetto artistico Nuages – morbidi approdi. Nel 1987 disegna l’albo a fumetti La guerra di Martìn su testi di F. Silvestri; dal 2016 a oggi ha pubblicato con il collettivo Ronin, con Masnada Comics e la rivista Sherazade (serial Robocronache su testi di B. Franceschini). Collabora con testate americane come illustratore e copertinista. Ha scritto lo spettacolo teatrale Racconti Salati con Fioravante Rea e Fulvio Fiori e pubblicato numerosi racconti. Ha prodotto i saggi I territori del fantastico (Edizioni Scudo), Fantacomics (Delos Digital) e Com’era Weird la mia valle, con Vincenzo Barone Lumaga (Milena Edizioni). Ha pubblicato l’horror L’estate segreta di Babe Hardy, il romanzo breve Precariopoli, e la saga fantasy Il ritorno dell’Arcivento. L’antologia personale Da zero a infinito, esce nel 2016, mentre con Delos Digital pubblica i racconti lunghi Utopia morbida e La pelle del re (2017/18). È tra gli autori delle antologie Malpertuis IX (Malpertuis, Francia, 2018 ed Extravagancias (Las nueve musas, Spagna, 2018). Collabora con interviste e articoli con Delos Science Fiction e Rivista Milena.
Fioravante Rea: autore, attore, regista, storyteller, esperto in teatro di figura, operatore e formatore didattico. Dal 1975 al 1979 si forma nei gruppi di teatro sperimentale napoletano, collabora con il Teatro Setaccio e Burattini di Reggio Emilia, poi dal 1985 al 1987 con la compagnia Il Sole e la Luna di Napoli diretta da Cristina Donadio e poi ancora con Libera Scena Ensemble. Nel 1990, vince il Fliaco d’oro con Pulcinella ha perso il naso, liberamente tratto da Il naso di Gogol. Nel 1990 è animatore di pupazzi nel programma di Pippo Baudo su RAI 2 Gran Premio. Nel 1991 partecipa alla trasmissione televisiva Piacere Rai Uno condotta da Toto Cotugno. Dal 1998 decide di occuparsi del linguaggio audiovisivo con e per i ragazzi a rischio e altri progetti di valore sociale, e vince premi di carattere nazionale. Negli ultimi anni in collaborazione con Magazzini di Fine Millennio in qualità di storyteller si occupa di tradizioni orali, fiabe raccontate con musica dal vivo con le quali partecipa a festival e rassegne. Operatore didattico e formatore collabora con scuole e università con progetti psico-fisici e sensoriali legati alla parola e alla scrittura.
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