Torquato e Titina Gazzilloro hanno scritto pagine importanti della poesia ottocentesca italiana, con capolavori come "La minestrina" o "Dolcezze termali". E poi il nulla, entrambi scomparsi senza lasciare tracce delle proprie spoglie mortali né della loro arte immortale. La Società Parapoetica Italiana, in collaborazione con il Centro Vaticano per l'Esorcismo dei Prolassi Verbali e il Sovrano Ordine dei Riesumatori Letterari, riporta alla luce le opere e le gesta di questi due grandi geni dimenticati. Un libro dalle tinte seppia, assolutamente sopra le righe e in grado di coniugare uno spiazzante umorismo, a una graffiante satira e a una scrittura spassosa e raffinata.