Nel 2013 l'Indice delle liberalizzazioni - il tradizionale rapporto dell'Istituto Bruno Leoni sul grado di apertura di diversi settori dell'economia - si presenta con importanti innovazioni metodologiche. L'indagine costruisce infatti, per la prima volta, una "classifica" tra i 15 paesi membri della "vecchia" Europa. I settori esaminati sono: carburanti, elettricità, gas, mercato del lavoro, servizi postali, telecomunicazioni, televisioni, trasporto aereo e trasporto ferroviario. Per ognuno di questi settori, attraverso l'identificazione di una serie di criteri, è stato costruito un indice di liberalizzazione, pari a 100 per il paese più liberalizzato e a 0 per quello meno liberalizzato. Dalla media tra i risultati settoriali è così emerso un indice di liberalizzazione complessivo per ciascun paese, che esprime sinteticamente la maggiore o minore presenza di barriere all'ingresso, all'esercizio e all'uscita delle imprese dal mercato. Ad aprire la classifica, come paese più virtuoso, è il Regno Unito, a chiuderla è invece l'Italia.
Alla stesura dell'Indice delle liberalizzazioni hanno collaborato: Fabiana Alias, Ugo Arrigo, Massimo Beccarello, Silvio Boccalatte, Marco Giovacchini, Andrea Giuricin, Carlo Stagnaro e Massimiliano Trovato.
Il rapporto include un saggio sull'evoluzione della regolamentazione nel settore delle professioni.