Manoscritto trovato in una macchina del tempo abbandonata
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RACCONTO LUNGO (22 pagine) - FANTASCIENZA - Da un grande autore un'accorata storia sull'America di oggi e dell'immediato futuro Da un autore eccezionale un racconto eccezionale. Eccezionale in vari sensi. "Manoscritto trovato in una macchina del tempo abbandonata", scritto da Silverberg negli anni settanta, è innanzitutto un'accorata storia sull'America di oggi e dell'immediato futuro, piena di ironia ed amarezza e di impegno sociale (si era negli anni della contestazione e del "flower power"), da cui traspare l'evidente preoccupazione sul futuro che ci attende, un futuro pieno di incognite e di problemi sempre più gravi e vicini, la cui soluzione si allontana sempre più (l'inquinamento, la confusione politica, la sovrappopolazione). Ma è eccezionale non solo per questo motivo, o per la sua bellezza. E' eccezionale nel senso primitivo della parola, cioè «fuori del normale»: è un racconto scritto infatti in una maniera estremamente personale, con uno stile espressivo ed immediato, e con una struttura narrativa che si avvicina a quelle usate dagli scrittori della «new wave». C'è però una differenza sostanziale: qui la tecnica narrativa non è fine a sé stessa ma è al servizio del contenuto, un contenuto pieno di significati morali e sociali, in un'epoca in cui i valori etici sono andati persi quasi del tutto. Robert Silverberg è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi autori della fantascienza contemporanea. Nato a Brooklyn (New York) il 15 gennaio del 1935, iniziò a scrivere SF d'avventura negli anni '50, diventando ben presto uno degli autori più famosi e prolifici e ottenendo il premio Hugo come autore più promettente del 1956. Durante la metà degli anni sessanta però, spinto dal desiderio di dimostrare a se stesso e agli altri le sue capacità di vero scrittore, e di essere in grado di realizzare anche opere di qualità, Silverberg impresse una svolta decisiva allo stile dei suoi romanzi, iniziando a produrre opere di maggiore impegno umano e letterario. Tra gli scritti più importanti di questo secondo periodo ricordiamo "Ali della notte" (con cui vinse anche un premio Hugo), "Brivido crudele", "Torre di cristallo", forse la sua opera più completa e riuscita,"Vertice di immortali", "Paradosso dei passato", e "Mutazione", che si inserisce in quel gruppo di romanzi dedicati da Silverberg alla descrizione e all'esplorazione dell'esperienza mistica della trascendenza.