Dare voce, prestarla a chi non ce l’ha, inventarla se occorre. Tante voci, diverse fra di loro, in racconti corali o in assoli, tutte a narrare di speranze, a volte di aspettative deluse, di profonde solitudini. Voci di donne caparbie, alle prese con vicende più grandi di loro, di uomini fragili, tutti accomunati dal desiderio di amore o quanto meno di serenità, anche se precaria.
Notazione grafica: un pentagramma dai pochi, inusuali scarabocchi dove le voci che volevano, dovevano essere ascoltate, si mescolano, libere di dire la loro in un curioso arazzo sonoro.