Poesie
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Un percorso lungo la produzione poetica di Franco Loi, una delle personalità più interessanti e significative della poesia contemporanea. Quella di Loi è una poesia che si caratterizza per il fatto di essere composta in dialetto milanese; un dialetto che però, lontano dall’aderire alla tradizione meneghina, è un esuberante pastiche di gergo e di lingua colta, di parole inventate e di parole mutuate da altri dialetti ed altre lingue. La raccolta contiene poesie che vanno dalla prima silloge, “I cart” (1973) a “Isman” (2002), attraversando le principali opere dell’autore. Una breve antologia che permette di scoprire l’evoluzione letteraria di Loi, che inizia con l’uso di un dialetto contaminato e sanguigno, attraverso il quale, grazie anche ad una perfetta mimesi ideologica, intende restituire il punto di vista delle classi sociali più umili ed emarginate, della Milano “provinciale” della guerra e del dopoguerra. Con l’opera “L’angel” (1991) si attua invece una svolta nella modalità di approccio alla materia poetica di Loi: alla rappresentazione ironica e in presa diretta si sostituisce una disposizione d’animo contemplativa e meditativa, e la memoria di luoghi e personaggi coinvolge la sfera privata del poeta, in cerca della propria identità. Il dialetto stempera la sua forza espressiva, divenendo più limpido ed omogeneo, anche se Loi non rinuncia alla libertà di ricrearlo facendolo diventare inconfondibilmente suo. Le ventuno poesie sono lette in italiano da Alberto Rossatti, e in dialetto da Franco Loi stesso, che le accompagna con racconti e riflessioni sulla sua vita, di uomo e di poeta.