Purgatorio di Dante in italiano d'oggi
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Questo nuovo PURGATORIO di Giovanni Leo è una traduzione speciale nella quale vengono mantenute le parole originali che sono tuttora attuali, e sono molte. Va letta senza avere a fronte il testo originale, come se fosse un’opera autonoma. Questo lavoro è solo un atto preliminare; vuol essere un incentivo alla lettura della Commedia così come la scrisse Dante.
Ogni canto è preceduto da un commento svolto in maniera del tutto diversa da quella che in genere accompagna il testo nelle pubblicazioni esistenti: non è didascalico, non è professorale, ma spesso ironico, ricco di riferimenti alla attualità in modo che un lettore d’oggi possa trovare interesse alla lettura.
“La campagna fiorita che profuma l’aria tutt’intorno; gli uccelletti che cinguettano tra le fronde; il mormorio dolce dell’acqua del fiumicello che scorre placido: questo è l’ambiente ideale per un idillio, per una dolce, languida e bucolica storia d’amore; ora ci aspettiamo di veder spuntare tra gli alberi le ninfe del bosco che festose accorrono al suono dello zufolo del pastorello il quale, seduto su un sasso, canta le sue pene d’amore. E invece no, niente di tutto questo. Ragazzi, siamo nel paradiso terrestre, ormai ci siamo liberati dal peccato e i nostri pensieri devono essere puri e rivolti a ideali più alti. Qui le ninfe dei boschi non ci sono, c’è Matelda che tuttavia come una ninfa si muove (v.4); Matelda è innamorata, ma il suo è amore spirituale, è amore della grazia divina, della verità, amore della liberazione dal peccato. Qui è tutto morale: non c’è il mitico pastorello che canta l’amore sensuale che richiama le ninfe, ma c’è Dante che viene ammaliato dalla voce di Matelda; ma lei non canta canzoni d’amore terreno, ma i versetti di un salmo: “Beati coloro ai quali i peccati sono stati perdonati” (introduzione al canto XXX).
All’interno - come in tutti i volumi Fermento - gli “Indicatori” per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.