In "Rime d'amore e di frontiera" si passa organicamente da una poesia morbida, mai molle, a versi più taglienti e schietti, con una visione che non s’abbandona mai alla mera contemplazione, ma con occhio maturo accompagna il viaggio del lettore in un quotidiano oltre. La poesia è per l'Autrice una forma d’arte socialmente "errata" che sola concede, però, la libertà di cantare storie di muta risonanza, che giacciono invisibili ai margini delle frontiere che ogni giorno attraversiamo tutti.