Metà del XVIII secolo. Ernest-Jean Sarrasine, figlio di un avvocato della Franca Contea, si dedica alla scultura opponendosi ai desideri del padre che avrebbe desiderato per lui la carriera forense. Allievo di Edmé Bouchardon, il giovane Sarrasine, dal temperamento estremamente passionale, può recarsi in Italia grazie a una borsa di studio del marchese de Marigny, fratello della Pompadour. A Roma Sarrasine si innamora di Zambinella, cantante d'opera, che vede esibirsi una sera al Teatro Argentina, rimanendo folgorato dalla sua bellezza e dalla sua grazia. Da quel giorno essere amato da quella donna diviene l'unico scopo della sua vita. Sarrasine ignora però che Zambinella è in realtà un castrato dalle fattezze femminili. Quando Zambinella confessa a Sarrasine la sua vera natura, ammettendo di averlo ingannato per divertirsi alle sue spalle, Sarrasine, in preda alla disperazione e alla furia, scaraventa il suo martello, mancando il bersaglio, contro una scultura che rappresenta le fattezze di Zambinella e si accinge a uccidere il cantante, ma viene colpito a morte dai sicari del cardinal Cicognara, protettore di Zambinell