«Ehi, hai visto per caso il carro attrezzi / che portava via il nostro amore?»: esordisce con questi due bellissimi, fulminanti e terribili versi la prosa lirica L’imbecillità strafottente, che insieme a Strani esseri all’orizzonte, a Sprazzi di solitudini al microscopio, a Il nano della pesa pubblica, a L’eremita del fosso e a Il ribelle completa questa breve ma intrigante plaquette, corredata da una carrellata di riproduzioni di opere dell’artista Mara Gessi. Un prezioso libretto, da conservare con cura, sfogliare, leggere rileggere nei momenti di solitudine. (Riccardo Roversi)