Vasilij Grossman (1905-1964) è diventato negli ultimi anni un caso editoriale in Italia e in tanti Paesi del mondo. La vicenda dell’autore sovietico che diventa critico del regime senza essere un dissidente, l’incarcerazione del manoscritto di Vita e destino, la partecipazione dello scrittore ebreo-russo-ucraino all’epopea di Stalingrado formano una mescolanza di temi e interessi che evocano alcune vicende cruciali della nostra storia recente, dall’Olocausto all’Holodomor, dal totalitarismo nazista a quello comunista, dalla Seconda guerra mondiale al nuovo mondo della guerra fredda novecentesca. Dentro le opere di Grossman, però, c’è anche un profondo movimento di pensiero, che ha lasciato un segno anche nella storia filosofica.
Questo volume è il primo tentativo di darne conto in modo sintetico e sistematico.