101 perché sulla storia della Puglia che non puoi non sapere
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Lo diceva anche Balzac che la saggezza consiste nel chiedersi, in ogni caso: perché? Un suggerimento che calza a pennello per la Puglia: amata, coccolata, visitata e raccontata quasi quotidianamente come culla antichissima di civiltà assortite e custode (a volte inconsapevole) delle loro testimonianze. Di questa terra si è detto quasi tutto. E tuttavia, per sua natura, continuerà a stupirci, almeno finché – invece di cercare risposte – troveremo domande. Che in queste pagine, declinate in 101 varianti, raccontano una sola storia, mai scontata, attraversando i volti della sua gente e le infinite cadenze dei suoi dialetti, la pietra delle cattedrali, dei castelli, del barocco e dei trulli, la civiltà rupestre che ha abitato le sue grotte dipinte e quella contadina delle masserie, passando per il Mediterraneo all’interno del quale questa terra si fa ponte tra culture e punto d’incontro imprescindibile tra Oriente e Occidente.
Perché qualcuno dice ancora “le Puglie”?
Perché le migliori ghiottonerie pugliesi sono nate da un errore?
Perché si dice “fuggi da Foggia”?
Perché san Nicola è diventato Babbo Natale?
Perché Lucio Dalla si innamorò delle isole Tremiti (ben prima di Gheddafi)?
Perché in Salento si parla il griko?
Stefania Mola
è nata a Napoli nel 1964. Specializzata in storia dell’arte, vive a Bari e lavora in campo editoriale. Ha al suo attivo svariate attività didattiche e collaborazioni con enti pubblici e privati operanti nel settore dei beni culturali e del turismo, nonché numerose pubblicazioni riguardanti soprattutto la Puglia e il suo territorio, tra cui: Puglia. Turismo Storia Arte Folklore; Foggia. Regina di Capitanata; Trani. La cattedrale e, con la Newton Compton, Il giro della Puglia in 501 luoghi, Forse non tutti sanno che in Puglia... e 101 perché sulla storia della Puglia che non puoi non sapere.