Tra le mura diroccate ci sono sempre dei frammenti di vita: “nidi di rondine e / cespugli di capperi”.
È un senso di gioia conquistata, magari a duro prezzo, a dominare questa raccolta, una gioia che talora si fa panica e investe tutto ciò che ci circonda: “A squarciagola cantai, ricordo, (un giorno correndo) / a piedi nudi in un prato tappezzato da crochi”… Non mancano certo difficoltà e dolori, piogge improvvise, venti maligni: tutte le speranze possono ridursi in cenere: ma la disperazione è l’ultimo ponte che ci si taglia alle spalle e dal quale ci si ricomincia a muovere…