La critica letteraria non è una funzione, o meglio una carriera tra noi: è una esercitazione casuale, capriccio di un momento, spesso atto di compiacenza verso un autore, concessione all’entusiasmo passeggero per un poeta o romanziere in voga, per un principio d’arte che la moda mette in evidenza e che interessa realmente con la sua elevatezza e con gli eccessi.