Letto da “libertari” quali Tolstoj, Gandhi, Martin Luther King, per i quali rappresentò imprescindibile fonte di ispirazione per la lotta nonviolenta, il saggio Disobbedienza civile (Civil Disobedience, 1849) di Thoreau nega il principio del potere assoluto della maggioranza, sostenendo l’esistenza di limiti che neppure la volontà popolare può oltrepassare e che consistono nei diritti fondamentali dell’uomo, in specie delle minoranze.