Nulla sembra essere più distante dalla filosofia, e dalla sua equilibrata misura, della musica. E tuttavia nulla si mostra di altrettanto vicino se si guarda alla loro essenza e alla loro scaturigine. Le pagine di questo lavoro intendono mostrare come musica e filosofia condividano il ‘luogo’, non sempre facilmente accessibile, da cui entrambe affluiscono, la medesima sorgente originaria. Questa essenziale vicinanza si mostra laddove l’uomo apra lo sguardo alla propria condizione e alla propria radicale gettatezza, a partire dalla quale la musica fa risuonare il suo canto rammemorante e che la filosofia apre alla parola. Incantato dalla musica, all’uomo è data allora la possibilità di aprirsi alla sua più profonda essenza, e quindi a ciò che lo concerne in maniera essenziale, da cui pure egli sempre fugge.