In un paese della Bassa padana vivono tre amici a un passo dall'adolescenza ma ancora bambini, Brando, Sara e Larcher. Prima di loro ci sono tre adulti, che sono i loro padri, che ugualmente sono amici, il Toni, Sander e Marione. Di generazione in generazione il paese stringe legami, crea famiglie, i figli crescono insieme come hanno fatto i padri, in attesa di imparare i ritmi della vita adulta e proseguire la catena. Solo che nel Natale del 1995 qualcosa si rompe, perché i ragazzini erano quattro, l'ultimo vertice di un quadrato diventato triangolo era Mighè, ma il figlio di emigrati dal Sud muore in modo tragico e poco chiaro. Nel corso del tempo che inciampa davanti all'imprevisto, tre famiglie e il nuovo prete del paese, don Maurizio, cercheranno di ridare spazio al futuro, ma nessuno di loro potrà mai tornare indietro e, a distanza di più di vent'anni, nessun Natale sarà mai un giorno di festa, ma ogni Natale avrà la sua pena da scontare nel ricordo. Con una scrittura che evoca i grandi narratori italiani del Novecento e una struttura che ricorda il cinema contemporaneo, Mattia Grigolo racconta la provincia italiana, una provincia rurale di lavoro e segreti, di padri legati alla terra e figli che la lasciano, di ferocia e nostalgia.