Forse esiste, negli autori del melodramma, un collegamento misterioso tra l’arte musicale e il senso del gusto. Verdi non fu certo un’eccezione, vista la sua passsione per vini e gastronomia. Nel caso dell’enologia, ciò è dimostrato dai numerosi brindisi presenti in varie sue opere. Per il cibo abbiamo testimonianze dei suoi contemporanei che avevano goduto il privilegio di essere ospitati nella villa di Sant’Agata, dove ogni banchetto mirava a divenire “un’opera d’arte”:
a lui un grande cuoco francese dedicò la ricetta del Risotto alla Verdi. E non mancano gli Spaghetti alla Traviata e un vino chiamato Nabucco.