Un testo cruciale per molti aspetti, il primo
saggio pubblicato da Virginie Despentes
è un moderno manifesto femminista che
devasta l'ordine sociale contemporaneo nel
quale i corpi delle donne sono a disposizione
degli uomini. Muovendo dalla sua esperienza
personale – una giovinezza che descrive
come "virile" nei circoli punk, uno stupro
a 17 anni, un periodo di prostituzione, prima
del successo come romanziera –, la scrittrice e
regista di Nancy, traccia in poco più di cento
provocanti pagine una figura femminile eccentrica,
ribelle, refrattaria a conformarsi alle
norme di genere.
Un libro che è tutt'ora un manifesto di liberazione
per tutte quelle donne che non
si sentono rappresentate, "le brutte, le vecchie,
le camioniste, le frigide, le malscopate,
le inscopabili, le isteriche, le tarate, tutte le
escluse dal mercato della gnocca".
Con la nuova traduzione di Maurizia Balmelli,
Fandango Libri ripropone uno dei
più grandi successi della teoria queer e femminista
degli ultimi anni, tradotto in sedici
paesi, con oltre duecentomila copie vendute
solo in Francia. Crudo, arrabbiato, autobiografico,
il grido di Despentes è sempre
più attuale.
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Italian