Vi è un profondo squilibrio nella definizione delle fonti storiche relative alla storia e alla cultura cartaginese; sono infatti scarse quelle dirette e abbondanti quelle indirette. In realtà, in mancanza di testi letterari, le iscrizioni puniche si contano a decine di migliaia; ma sono brevi dediche votive o sepolcrali, che gettano una certa luce sulla religione, non sulla storia. Benché siano state fatte scoperte anche di recente ben poco esse contribuiscono a ricostruire la storia di questa civiltà.
A questo punto sorge il quesito se sia esistita una storiografia cartaginese che poi è andata perduta, oppure se questa non sia mai esistita. Posta la questione i termini siffatti, sembra difficile non propendere per la prima tesi, nel senso che una
registrazione degli eventi doveva esservi Qualche dubbio si può invece avere circa la reale natura di tale registrazione: problema per la cui soluzione, tuttavia, possediamo alcuni indizi non trascurabili. Per esempio vi sono autori classici, come lo Pseudo-Aristotele e Servio, che parlano di historia Poenorum e Punica historia.