Parlano ancora
I sepolcri di Persiceto
Description of the book
È un cimitero "monumentale" quello di Persiceto. Carico di anni e di polvere, di storia e di storie. Istituito nel 1785, precedette nel tempo sia la Certosa di Bologna (1801) sia l'editto napoleonico (1804) che impose la sepoltura dei morti fuori dalle mura. L'autore si aggira per i lunghi porticati, legge epigrafi sulle lapidi, osserva sculture e decorazioni, scruta i volti in bassorilievo che corredano i sepolcri più antichi e gli ovali fotografici che cominciano ad apparire dalla fine dell'Ottocento, diventando una folla di sguardi e di figure nel secolo scorso e dopo, fino a noi. Dal mormorio silenzioso di tante voci, Garuti districa le storie di personaggi noti e ignoti. Ognuna di esse descrive un destino individuale e allo stesso tempo, come la tessera di un mosaico, compone il destino di una comunità attraverso le altalene della storia. Oltre ai "segni che parlano", l'autore si avvale della memoria orale trasmessa attraverso le generazioni, e delle tracce lasciate nelle fonti scritte. Il risultato è un libro che si legge come un romanzo corale, con tutti i registri del sentimento, dal tragico al comico. E resta l'impressione di un inno alla vita, intonato in un luogo che comunemente si ritiene di morte. Presentazione di Paolo Grandi.