"La pioggia di maggio" di Moravia è la storia di un giovane che, innamoratosi della figlia di un oste, viene istigato dalla ragazza a uccidere il padre. Il delitto viene minutamente organizzato, salvo poi andare in fumo per una circostanza del tutto fortuita. L'autore mette in scena personaggi che obbediscono ciecamente sia agli impulsi di Thanatos come a quelli di Eros e si conferma inesauribile nell'ideare casi e nello svolgerli con mezzi parchi, misurati. Ne “L’addio” Fenoglio descrive la solennità di un divertimento (la fiera paesana) sempre collettivo che, pur nella sua semplicità e spensieratezza, non lascia spazio all’improvvisazione, la partecipazione al gioco è sentita come essenziale per una questione di prestigio. Il racconto di Longo "Il fuoco completo" ha vinto nel 1987 il premio Comisso e si colloca fra scienza e fantascienza, ma in realtà tocca uno dei problemi più drammatici di oggi: il nostro rapporto con la tecnoscienza. "Aelia Laelia Crispis" di Varesi è ispirato all'enigma della "pietra di Bologna", iscrizione latina in forma di epitaffio risalente al XVI secolo; un racconto che evoca misteriosi eventi e personaggi legati all'iscrizione della lapide bolognese. "L'annientatore" di Scarpa è una storia paradossale dove il corpo umano diventa protagonista ma il linguaggio lo stravolge, lo nasconde, si confronta solo con i suoi limiti e difetti. I racconti di Moravia, Fenoglio e Varesi sono presenti anche nella nostra Audio Antologia della Letteratura Italiana.