Storia d'Italia e d'Europa - vol. 49 - La Prussia di Federico II
Description of the book
Il termine "assolutismo illuminato" fa riferimento alle idee e ai comportamenti di quei sovrani europei che nel '700 dichiaravano di volersi servire del potere per il bene dei loro sudditi e che si professavano amici e discepoli dei philosophes francesi. Il più famoso di questi fu il re di Prussia Federico II il Grande, scrittore prolifico, musicista di un certo valore, irreligioso, amico di Voltaire. Egli amava rifarsi al contratto sociale e dichiarava che il re "è solo il primo servitore obbligato a operare con onestà, saggezza e totale abnegazione, come se ad ogni momento potesse essere chiamato a rendere conto della sua amministrazione ai concittadini". Il suo genio militare si rivelò nella guerra di Successione austriaca e rifulse soprattutto nella guerra dei Sette anni; egli riuscì a restituire colpo su colpo e a difendere il possesso della Slesia che aveva occupato. Non cessò mai di modernizzare il suo esercito grazie anche all'espansione territoriale e all'immigrazione, favorita dalla grande tolleranza religiosa prussiana. In campo amministrativo non portò innovazioni sostanziali ma curò molto la preparazione dei quadri burocratici. Altre innovazioni furono la libertà di stampa, il codice civile prussiano, l'abolizione della tortura, la limitazione della pena di morte e l'istruzione elementare obbligatoria per tutti. Questo volume è realizzato a cura di Maurizio Falghera, con riferimento alle opere degli storici Alessandro Barbero, Nancy Mitford, Cesare Bermani. La lettura è di Eugenio Farn.