Storia d'Italia - vol. 35 - La scoperta di nuove terre
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La caduta di Costantinopoli nel 1453, determinò il passaggio ai Turchi del controllo delle preziose merci che giungevano in Europa dall'Asia. Nacque così in tutto il continente l'esigenza di trovare vie alternative per giungere in India e in Cina. Le nuove innovazioni e i fondamentali progressi nella navigazione e nella cartografia permisero le grandi esplorazioni compiute nel Quattrocento e Cinquecento da spagnoli e portoghesi, ma l'impresa più celebre e significativa è senza dubbio quella compiuta da Cristoforo Colombo che il 12 ottobre 1492 raggiunse il continente americano, segnando una vera e propria svolta nella storia universale, tanto da costituire per molti storici l'inizio dell'età moderna. Le imprese dei conquistadores consentirono successivamente di affacciarsi per la prima volta all'Oceano Pacifico. Iniziò così una corsa ad impossessarsi delle nuove terre americane, africane e asiatiche, ricche di minerali preziosi, di aree fertilissime utili per l'agricoltura, e di ... schiavi. Gli spagnoli e i portoghesi si concentrarono nell'area meridionale dell'America, mentre francesi, inglesi e olandesi si contesero il Nordamerica. Nel 1520 Magellano, al servizio dei reali di Spagna, oltrepassò la Terra del Fuoco ed esplorò l'Oceano Pacifico, che proprio lui ribattezzò così. Queste ed altre esplorazioni e colonizzazioni del '500 influenzarono profondamente non solo il mondo economico europeo, ma anche quello politico, giuridico, sociale e religioso. Questo volume è realizzato a cura di Maurizio Falghera, con riferimento alle opere degli storici Gianni Granzotto, Arthur Helps, Gian Luigi Barni. La lettura è di Eugenio Farn.