Storie di geni, genitori e figli Annie Vivanti fu capace di ottenere un grandissimo successo nel 1890 con una raccolta di poesia (Lyrica) e con un romanzo (I divoratori, appunto) che lo replicò nel 1911. Questo testo racconta una saga familiare il cui tema di fondo è la predestinazione del Genio (prima una piccola poetessa, poi un enfant prodige della musica) a "divorare" inevitabilmente chi più gli sta vicino e lo ama. La Vivanti descrive come, generazione dopo generazione, i geni annientino e quasi inghiottano le loro madri, che a loro volta, se sono state altrettanto talentuose, hanno risucchiato le loro madri. Il vero problema posto dalla Vivanti è: perché il risultato finale è una catena di infelicità? E il suicidio della figlia Vivien sembrò dolorosamente avvalorare la sua tesi. Nonostante tutto lei conservò a lungo la sua ironia. Nella poesia Fra cinquant’anni scriveva: «Vecchia zitella, calma e intelligente, / Serena, rubiconda e senz’affanni…/ La casa un po’ sossopra qualche volta. / Ma senza preti, gatti o canarini…». I divoratori è l’opera più completa e più autobiografica della Vivanti, che attraverso questo romanzo cerca di dare una nuova immagine di sé assimilabile a quella della protagonista Nancy, che viene seguita nella sua parabola da bambina prodigio come poetessa a madre vittima del genio divoratore della figlia, violinista prodigio proprio come Vivien. I divoratori è considerato dalla critica il romanzo più riuscito della Vivanti, non solo per l’interesse del soggetto, ma anche per il suo stile (come veniva descritto e come sicuramente possiamo confermare oggi) «ora armonioso e delicatamente allusivo, ora fluente e pieno di fantasia, modulato nelle narrazioni e brioso nei dialoghi: non è dir troppo a chiamarlo uno stile brillante» che consente alla scrittrice di mantenere costantemente attiva la sua prospettiva da umorista. L’autrice: (Londra 1868 - Torino 1942) di padre italiano e di madre tedesca, studiò canto in Italia ed esordì nel teatro a New York; nel 1902 sposò John Chartres, patriota irlandese. Abbandonato il teatro, viaggiò in Europa, Africa e America, propugnando la creazione dello Stato libero d'Irlanda. La sua attività letteraria, iniziata col volume di poesie Lyrica (1890), che ebbe l'eccezionale ventura di una prefazione di Carducci (fortemente colpito dalla prorompente personalità dell’autrice), si orientò soprattutto verso la narrativa; offrendoci alcune delle principali opere narrative del primo ‘900: I divoratori, 1911; Circe, 1912; Vae victis, 1917; Naja tripudians, 1921; Mea culpa, 1927.

Fuori dal coro

I divoratori

L'incontro fra culture, lingue, nazionalità e religioni diverse costituisce l’unicità dell’esperienza letteraria e di vita di Annie Vivanti, figura originale nel contesto italiano di inizio Novecento. Nata e cresciuta a diretto contatto con la realtà inglese, italiana, tedesca e americana, assimila e fonde diverse componenti culturali e spirituali che contribuiscono a formare una personalità composita, libera dai condizionamenti e dai pregiudizi dell’epoca. L'ideale che relega la donna a custode di virtù non fa per lei: Annie Vivanti vuole la parità di genere. “Si legge con curiosità, con delizia, con avversione: e non ci ferma mai a ripigliare fiato” (Borgese). I romanzi qui raccolti sono: Marion artista di caffè-concerto, I divoratori, Circe, Vae victis!, Naja tripudians, Sorella di Messalina, Mea culpa e Salvate le nostre anime.

Tutti i romanzi

"Le bocche inutili" di Annie Vivanti è un romanzo che esplora le complesse dinamiche delle relazioni umane attraverso una narrativa densa e avvincente. Ambientato in un contesto sociale e culturale dell'inizio del XX secolo, il libro affronta temi come l'amore, la solitudine e il desiderio di comunicazione in un mondo che spesso sembra indifferente. Lo stile letterario di Vivanti si distingue per l'uso di un linguaggio ricco e poetico, in grado di evocare intense emozioni e riflessioni profonde, rendendo la lettura un'esperienza coinvolgente e riflessiva. La sua scrittura si colloca all'interno del modernismo, ponendo interrogativi esistenziali che risuonano con la sensibilità dell'epoca. Annie Vivanti, scrittrice e poetessa italiana di origini ebraiche, ha vissuto gran parte della sua vita tra Italia e Stati Uniti, esperienze che hanno influenzato la sua opera. Traboccante di vivide descrizioni e introspezioni, Vivanti ha spesso esplorato l'identità, le questioni di genere e l'emancipazione femminile. La sua biografia, segnata da eventi storici tumultuosi e dal confronto con culture diverse, ha contribuito alla sua voce unica e tematizzante. "Le bocche inutili" è una lettura altamente consigliata per coloro che desiderano immergersi in un'opera che stimola la riflessione sulle questioni di comunicazione e connessione umana. La penna di Vivanti riesce a trasformare i conflitti interiori in una narrazione universale, rendendo il libro accessibile e toccante per ogni lettore. La sua capacità di approfondire i sentimenti umani ne fa un'opera fondamentale da aggiungere alla propria biblioteca.

Le bocche inutili

Gioia! è un'opera significativa di Annie Vivanti, che si colloca all'interno del panorama letterario italiano del primo Novecento. Il libro esplora temi come la ricerca della felicità e la celebrazione della vita, attraverso uno stile evocativo e lirico che riflette la poetica dell'epoca. La narrazione è caratterizzata da un linguaggio vibrante e da una struttura narrativa che permette una profonda immersione nel mondo interiore dei personaggi, rendendo la lettura un'esperienza sensoriale. Il contesto letterario in cui si sviluppa l'opera è contrassegnato da un rinnovato interesse per le emozioni e i sentimenti, tipico del movimento letterario del Novecento, ma con una personalità distintiva che si distingue per la sua capacità di fondere sensazioni e riflessioni filosofiche. Annie Vivanti, scrittrice e poetessa italo-inglese, porta nel suo lavoro una ricca eredità culturale, influenzata da esperienze di vita in vari contesti europei. La sua formazione artistica e il suo profondo senso di appartenenza al mondo letterario italiano hanno alimentato una scrittura che esplora l'essenza dell'esperienza umana. Vivanti affronta questioni esistenziali e psicologiche in modo originale, rispecchiando le inquietudini e le aspirazioni di un'epoca in trasformazione. Raccomando vivamente Gioia! a chiunque desideri una lettura che unisca profondità emotiva e riflessione filosofica. L'opera di Vivanti offre non solo una prospettiva unica sulla gioia e sul significato della vita, ma anche uno sguardo intimista su tematiche universali che risuonano con il lettore moderno. La combinazione di stile lirico e contenuti ricchi rende questo libro un tesoro letterario che merita di essere scoperto e apprezzato.

Gioia!

Annie Vivanti's "The Devourers" is a compelling exploration of human nature wrapped in an intricate narrative reflecting themes of obsession, identity, and metamorphosis. Set against a backdrop of vibrant landscapes, Vivanti employs rich, evocative prose that resonates with the influences of fin-de-si√®cle literature and highlights the duality of existence. The novel deftly shifts between folklore and psychological depth, presenting characters that grapple with their animalistic instincts and societal expectations, thus situating the work within the broader context of early 20th-century existentialism. An established author and translator, Vivanti'Äôs own multicultural upbringing, with Italian and English heritage, deeply informs her narrative perspective. Her experiences traversing various cultures undoubtedly play a crucial role in her portrayal of the interdisciplinary dialogues between civilization and the primal elements of humanity that permeate "The Devourers." Her engagement with themes of transformation reflects the broader early modernist movement while retaining a uniquely personal touch drawn from her own life. Readers seeking a thought-provoking journey into the darker recesses of the human psyche will find "The Devourers" to be an indispensable addition to their literary exploration. This novel not only prompts self-reflection but also provides a lens through which the complexities of passion and survival can be examined. Engage with it, and prepare to be entranced by Vivanti's haunting prose.

The Devourers

In "A Journey to Crete, Costantinople, Naples and Florence: Three Months Abroad," Annie Vivanti intricately weaves personal narrative with cultural observation, transporting readers through her travels across vibrant landscapes and rich histories. Her literary style is characterized by vivid descriptions and an evocative voice that captures not only geographical details but the essence of each locale's people and traditions. Set against the backdrop of late 19th-century Europe, the book forms a critical piece in the travel literature genre of the time, bridging the gap between leisurely exploration and incisive social commentary. Vivanti's reflections are steeped in her encounters with art, architecture, and the complexities of cultural exchange, inviting readers to see beyond mere tourist experiences. Annie Vivanti, an Italian author of Jewish descent, had a diverse upbringing that shaped her worldview and literary ambitions. Her experiences as a traveler and her engagement with art and literature inform this narrative, reflecting her keen observations of the societies she encountered. As a figure in the burgeoning modernist movement, her writing often blurs the lines between fact and fiction, exploring themes of identity and belonging that resonate deeply in her travelogue. This book is highly recommended for travelers, historians, and anyone intrigued by the interplay of culture and personal experience. Vivanti's eloquent prose not only guides you through scenic vistas but also provokes deeper thought about the connections found in differing cultures. Join her on this enchanting journey and uncover the transformative power of travel.

A Journey to Crete, Costantinople, Naples and Florence: Three Months Abroad

In "The Outrage," Annie Vivanti delves into the complexities of human relationships against a backdrop of societal norms and ethical dilemmas. Set in an early 20th-century milieu, the narrative captures the tension between personal desires and communal expectations, reflecting Vivanti'Äôs keen observation of social dynamics. The novel is steeped in rich, descriptive prose that pairs evocative imagery with a penetrating psychological depth, creating an immersive experience that prompts readers to confront their own moral compass and the often contradictory nature of humanity. Annie Vivanti, a prominent Italian writer and feminist, was propelled by her varied life experiences'Äîincluding her Italian-Jewish heritage and travels across Europe'Äîto write "The Outrage." Her diverse background and progressive views on gender and social justice heavily influenced her literary voice, as she often championed women'Äôs rights and critiqued societal structures. Vivanti'Äôs works frequently explore the intersection of personal autonomy and societal constraints, making her a distinctive figure in the early feminist literary movement. This novel is recommended for readers interested in exploring the intricacies of moral conflict within a historical context. Vivanti's nuanced storytelling ignites conversations about the ethics of friendship, love, and sacrifice, making "The Outrage" a profound study of the human condition that resonates even today.

The Outrage

In "A Journey to Crete, Costantinople, Naples and Florence: Three Months Abroad," Annie Vivanti masterfully weaves a travel narrative that is rich in detail and imbued with personal reflection. This literary work combines the vivid impressions of her travels with evocative descriptions of the landscapes, cultures, and societies she encounters, all rendered in a style that balances poetic prose with analytical insight. The book is situated within the late 19th-century context of burgeoning travel literature, where exploration was not merely of geographical spaces but of the human experience itself. Vivanti'Äôs observations also serve to highlight the interplay of art, history, and identity found in these Mediterranean locales, enriching the realms of both travel literature and women's writing of the era. Annie Vivanti, a notable figure in early 20th-century literature and an accomplished writer of Italian and English descent, drew upon her deep appreciation for culture and history in crafting this vibrant narrative. Her experiences as a traveler and her keen observations of the societies she visited reflect her own diverse heritage and the rich tapestry of influences that shaped her worldview. The journey serves not only as a physical exploration but as a means of self-discovery, illuminating her thoughts on identity, culture, and the often complex relationships between them. Readers are encouraged to delve into Vivanti's evocative narrative, which promises both an enlightening escape and an insightful examination of the world through the eyes of a pioneering female traveler. Whether you are a seasoned adventurer or an armchair traveler, "A Journey to Crete, Costantinople, Naples and Florence" offers a compelling blend of adventure and introspection that will resonate with anyone fascinated by the confluence of history and personal experience.

Un annuncio misterioso, uno scherzo innocente e un duello tra un coniglio e una pantera immateriali danno il via a “Sorella di Messalina” di Annie Vivanti, una storia avvincente. Alberto, un giovane pittore di talento, si ritrova intrappolato in una rete di inganni e distruzione tessuta da una donna enigmatica. Conosciuta come Raimonda per Alberto e Rosalia per Adriano, questa donna misteriosa danza nelle tenebre. Il suo vero nome non ha importanza. Non è bella, né giovane, né buona, ma chiunque la incontri non può più lasciarla, pur sapendo che non c’è speranza di uscirne indenne. La sua presenza evoca tristezza e declino, un autolesionismo amaro. Più che la sorella di Valeria Messalina, sembra la reincarnazione dell’imperatrice romana, tornata per tormentare i suoi amanti e prosciugarli della loro vitalità. Spietata, sadica, lussuriosa, domina i loro destini fino alla fine. Un racconto di passione e perdizione che ti terrà incollato fino all’ultimo.

Sorella di Messalina

"Sorella di Messalina" di Annie Vivanti è un romanzo storico che si sviluppa nell'antica Roma, esplorando la vita e le vicende della figura controversa di Messalina, moglie dell'imperatore Claudio. Attraverso uno stile narrativo fluido e ricco di dettagli sensoriali, Vivanti riesce a ricreare un'affascinante atmosfera dell'epoca, combinando accurata ricerca storica con una prosa evocativa. Il libro si inserisce nel contesto della letteratura del primo Novecento, in un periodo in cui gli autori cercano di riscattare e reinterpretare le donne della storia, ponendo l'accento sui conflitti tra potere, genere e libertà individuale. Annie Vivanti, una delle prime scrittrici italiane a guadagnarsi un riconoscimento internazionale, ha trascorso gran parte della sua vita tra Italia e Stati Uniti, influenzata da una molteplicità di esperienze e culture. La sua formazione letteraria e il suo interesse per la storia l'hanno condotta a scrivere opere che mescolano biografia, fiction e riflessioni sociali, con un'attenzione particolare ai destini delle donne. "Sorella di Messalina" riflette la sua volontà di restituire voce a figure femminili dimenticate, evidenziando l'ambivalenza dei loro ruoli nella società patriarcale. Questo romanzo è raccomandato a chiunque sia affascinato dalla storia romana e desideri un ritratto ricco e complesso di una donna potente e controversa. Attraverso la penna di Vivanti, il lettore è invitato a scoprire le sfumature e le contraddizioni che caratterizza la figura di Messalina, rendendo il libro un'importante lettura per studiosi di storia, di letteratura e di studi di genere.

"L'invasore: dramma in tre atti" di Annie Vivanti rappresenta un'opera teatrale cruciale nel panorama letterario del primo Novecento italiano. Il dramma esplora temi di conflitto, identità e inganno attraverso una trama intensa in cui i personaggi si trovano a confrontarsi con le loro paure e desideri. Lo stile letterario è caratterizzato da un linguaggio diretto e incisivo, con dialoghi che rivelano profondamente la psicologia dei personaggi. Il contesto storico in cui si inserisce l'opera, con le sue tensioni sociali e politiche, contribuisce a creare un'atmosfera di inquietudine che permea l'intera narrazione. Annie Vivanti, scrittrice e drammaturga di origine ebraica, ha vissuto un'esistenza complessa e tumultuosa, influenzata dalle sue esperienze personali e dall'ambiente culturale europeo del suo tempo. Figlia di un padre scrittore, Vivanti ha sviluppato una sensibilità acuta per le dinamiche umane e sociali, che si riflette nella sua scrittura. La sua esperienza di vita, compresa la costante ricerca di questioni identitarie, si traduce in personaggi vividi e autentici che lottano con le proprie verità. "L'invasore" è un'opera che merita di essere letta non solo per la sua qualità artistica, ma anche per la sua capacità di affrontare tematiche universali e attuali. Consiglio vivamente questo dramma a chiunque sia interessato al teatro contemporaneo e alla psicologia dei personaggi, poiché offre spunti di riflessione profondi e una narrazione avvincente.

L'invasore: dramma in tre atti

In "Lirica", Annie Vivanti esplora la ricchezza delle emozioni umane attraverso una serie di componimenti poetici che riflettono la sua visione soggettiva del mondo. Il volume si distingue per uno stile elegante e ricercato, caratterizzato da una musicalità innata e da immagini evocative che catturano la complessità della vita interiore. Contestualmente, la sua opera si inserisce nel panorama della poesia italiana del suo tempo, dove la fusione di esperienze personali e influenze culturali crea un dialogo intenso e autentico con il lettore. I temi dell'amore, della memoria e della natura sono pellegrini ricorrenti, esprimendo una sensibilità che trascende i confini del tempo e dello spazio. Annie Vivanti è una figura emblematicamente poliedrica nell'ambito letterario italiano del XX secolo, le cui esperienze di vita, comprese le sue origini ebraiche e il suo soggiorno in vari paesi, contribuiscono a formare una voce unica. La sua formazione così eclettica la porta a esplorare diverse forme artistiche, influenzando profondamente la sua poesia. Vivanti è ben nota per la sua abilità di tessere elementi autobiografici in un tessuto lirico che non cessa mai di sorprendere per la sua profondità emotiva. "Lirica" è un'opera da consigliare a chi desidera immergersi nella bellezza della poesia, ricca di sfumature e capace di colpire il lettore nel profondo. La sensibilità di Vivanti, unita alla sua abilità poetica, offre un viaggio emozionale che invita alla riflessione e alla contemplazione. Questo libro rappresenta non solo un contributo significativo alla letteratura, ma anche un'esperienza appagante per chi cerca di comprendere le complessità dell'animo umano.

Lirica

Vae victis!, opera di Annie Vivanti, si colloca in un contesto letterario di transizione tra il pensiero ottocentesco e le prime avanguardie del Novecento, con una narrazione che esplora le tensioni e i contrasti sociali e morali dell'epoca. La scrittrice, attraverso una prosa incisiva e un linguaggio evocativo, affronta il tema della sconfitta e della rinascita, incarnando la lotta interiore dei personaggi in una società in evoluzione. La struttura narrativa è caratterizzata da una fusione tra il romanzo storico e il dramma psicologico, offrendo al lettore un'intensa riflessione sul significato della vittoria e della sconfitta nella vita umana. Annie Vivanti, poetessa e scrittrice di origini italiane, è una figura di spicco nella letteratura italiana del primo Novecento. La sua esperienza di emigrante e il suo contesto culturale, segnato da movimenti di liberazione e di emancipazione, influenzano profondamente la sua scrittura. Vivanti, con un background ricco di attivismo sociale e impegno politico, si rende voce di una generazione in cerca di identità e significato, portando queste tematiche nella trama di Vae victis!, dove la vulnerabilità dei personaggi riflette le incertezze dell'epoca. Consiglio vivamente Vae victis! a tutti coloro che desiderano approfondire la complessità della condizione umana in un contesto storico e sociale ricco di sfide. La narrazione di Vivanti invita alla riflessione e stimola emozioni profonde, rendendo il libro non solo un'opera letteraria di valore, ma anche un utile strumento per comprendere le dinamiche della società contemporanea e le sue radici storiche. La combinazione di bellezza linguistica e profondità tematica rende questa opera un vero capolavoro da non perdere.

Vae victis!

"Le bocche inutili" di Annie Vivanti è un romanzo che esplora le intricate dinamiche delle relazioni umane attraverso il prisma della società del suo tempo. Scritto in uno stile evocativo e ricco di lirismo, il libro presenta una narrazione fluida che intreccia riflessioni filosofiche e momenti di intensa emotività. Ambientato in un contesto sociale in rapida evoluzione, il romanzo affronta tematiche quali l'identità, la comunicazione e il silenzio, utilizzando personaggi complessi che vivono tensioni tra desiderio e inibizione. La prosa di Vivanti, con le sue sfumature poetiche, si inserisce all'interno del movimento letterario del primo Novecento, con influenze simboliste e decadentiste, rendendo le esperienze interiori dei protagonisti palpabili e universali. Annie Vivanti, scrittrice di origine italiana e formatasi in un milieu cosmopolita, ha dedicato gran parte della sua carriera a esplorare questioni legate all'identità e al ruolo della donna nella società. La sua esperienza personale, segnata da viaggi e incontri con intellettuali del tempo, ha influenzato profondamente la sua scrittura. Conosciuta per la sua capacità di trasmettere emozioni complesse, Vivanti porta nel romanzo una prospettiva unica, riflettendo le sfide e le ambizioni di una generazione in trasformazione. "Le bocche inutili" è una lettura consigliata per chiunque desideri approfondire la letteratura del Novecento, offrendo uno sguardo profondo sulle interazioni umane e sul loro significato. La sensibilità di Vivanti e la sua abilità nel ritrarre conflitti interiori rendono questo libro non solo un documento di un'epoca, ma anche una testimonianza di emozioni senza tempo. Gli appassionati di narrativa psicologica e quelli interessati al pensiero femminile dell'epoca troveranno in questo romanzo un'opera di straordinaria rilevanza.

In questo romanzo, strutturato come un reportage, Annie Vivanti, giornalista, scrittrice e instancabile viaggiatrice (una zingara, come si definisce lei stessa) cerca di trasmettere tutta la bellezza dell'Egitto e della sua civiltà, prendendosi nel contempo gioco delle illusioni orientaliste degli europei e lanciando frecciate al colonialismo inglese.

Terra di Cleopatra

"L'invasore: dramma in tre atti" di Annie Vivanti è un'opera teatrale che esplora la complessità delle relazioni umane in un contesto di conflitto e tensione sociale. La narrazione si dipana attraverso dialoghi incisivi e un ritmo incalzante, tipico del dramma contemporaneo, mettendo in luce le emozioni e le lotte interiori dei personaggi. Vivanti riesce a creare un'atmosfera intensa e coinvolgente, affrontando tematiche come l'invasione culturale e le dinamiche di potere, riflettendo sul panorama socio-politico del suo tempo, in un'epoca in cui il nazionalismo e le tensioni etniche erano in forte ascesa. Annie Vivanti, una figura significativa dell'epoca, ha vissuto tra Italia e Stati Uniti, immersa in una ricca intersezione di culture. La sua esperienza personale, segnata da un'esistenza itinerante e da un forte senso di identità culturale, ha influenzato profondamente la sua scrittura. Vivanti, attiva anche come poetessa e narratrice, ha sempre mostrato un'attenzione particolare per le problematiche sociali e per le sfide delle donne, il che si riflette chiaramente nel suo approccio ai temi trattati in "L'invasore". Questo dramma è altamente raccomandato a chiunque desideri esplorare le sfide esistenziali e sociali attraverso una narrazione potente e stimolante. La prosa di Vivanti, con la sua profondità psicologica e il suo incisivo commento sociale, offre al lettore un'esperienza unica e indimenticabile, rendendo l'opera non solo un piacere letterario, ma anche un'importante riflessione sulla condizione umana.

Il libro "Lirica" di Annie Vivanti rappresenta un'importante riflessione poetica e intimista su temi come l'amore, la vita e la condizione umana. Scritto in uno stile ricco e melodioso, Vivanti utilizza una lingua evocativa e una struttura compositiva che richiama le forme tradizionali della poesia, pur infondendo in esse un respiro nuovo. Ambientato a cavallo tra il XIX e il XX secolo, durante un periodo di grande fermento culturale e innovazione letteraria, "Lirica" si distingue per la sua capacità di coniugare influenze romantiche e simboliste, risultando al contempo accessibile e profondamente emotivo. Annie Vivanti, scrittrice italo-inglese, ha espresso nelle sue opere una visione del mondo caratterizzata da una forte sensibilità verso le problematiche sociali e personali. Cresciuta in un ambiente cosmopolita e raffinato, ha vissuto esperienze significative che hanno influenzato il suo stile e il suo modo di vedere la realtà. La sua biografia, segnata da incontri con intellettuali e artisti, si riflette nella ricchezza dei contenuti di "Lirica", dove ogni verso è pervaso di una profonda riflessione esistenziale. "Lirica" è consigliato a chiunque desideri immergersi in un'opera poetica che offre una visione penetrante e delicata dell'animo umano. Il libro non solo arricchisce la biblioteca di un appassionato di poesia, ma invita anche a una contemplazione interiore, rendendolo un'opera preziosa sia per gli studiosi che per i lettori più giovani in cerca di ispirazione.

Il romanzo 'Gioia!' di Annie Vivanti è un'opera che si colloca nel solco della letteratura italiana del Novecento, caratterizzata da una prosa incisiva e da una narrazione vivace che esplora i temi dell'identità e della ricerca della felicità. La storia segue le vicende di una giovane donna che, in un contesto sociale e culturale complesso, cerca di affermarsi e di trovare il proprio posto nel mondo. Vivanti utilizza uno stile lirico e al contempo realistico, che arricchisce il testo di un respiro emotivo e di profonde riflessioni esistenziali che risuonano con il lettore. L'opera emerge in un periodo storico in cui le donne cominciavano a rivendicare la propria voce, rendendola non solo un prodotto letterario, ma anche un documento sociale importante. Annie Vivanti, scrittrice di origine italiana e naturalizzata inglese, ha vissuto in un contesto storico di grande fermento. Questa esperienza multiculturale ha influenzato profondamente la sua scrittura, permettendole di esplorare tematiche universali legate all'umanità, alle differenze culturali e alle sfide personali. Vivanti è conosciuta per la sua sensibilità verso le questioni femminili, il che rende 'Gioia!' un capolavoro che riflette le sue esperienze di vita e i suoi ideali. Consiglio vivamente 'Gioia!' a chiunque sia interessato alla narrativa che affronta tematiche di emancipazione e scoperta personale, poiché offre non solo una trama coinvolgente, ma anche un importante spunto di riflessione sul ruolo della donna nella società. La scrittura di Vivanti è un invito a esplorare le complessità dell'esistenza umana e una celebrazione della gioia in tutte le sue sfumature.

Quando si diventa genitori è normale desiderare un futuro straordinario per i propri figli. Ci sono genitori che addirittura cercano presunti segni precoci di talento, di genialità, e una volta trovati sceglieranno le migliori scuole, segneranno ore di lezioni supplementari, faranno in modo che i figli frequentino le migliori compagnie. Così facendo, però, la vita di questi genitori cambierà in priorità: entrerà in gioco l’ossessione, e la via del successo comincerà a divorare le loro vite. In "I divoratori", le vite di tre donne, tre generazioni di madri e figlie, verranno dettate dai sacrifici che il talento richiede per sbocciare in tutta la sua luminosità. Annie Vivanti (1862-1942) è stata una scrittrice italiana. Nata e cresciuta a Londra, l’autrice ha acquisito molto della cultura inglese, riversandola poi nelle sue opere. Scrittrice poliglotta e internazionale, i suoi scritti furono molto apprezzati da Giosuè Carducci, il quale s’impegnò a scrivere la prefazione della sua raccolta poetica "Lirica".

Due giovani sorelle di provincia vengono invitate da una misteriosa lady inglese nella sua dimora, a Londra. Poco avvezze agli usi e ai costumi dell’alta società, intrigate dal lusso e dalle promesse della donna, le due sorelle accettano. Ciò che trovano nella sontuosa villa sarà però molto diverso dalle loro aspettative... Una storia di denuncia sociale, un romanzo che cattura con estrema vividezza la corruzione dei valori della società del primo dopoguerra. Annie Vivanti (1862-1942) è stata una scrittrice italiana. Nata e cresciuta a Londra, l’autrice ha acquisito molto della cultura inglese, riversandola nelle sue opere. Scrittrice poliglotta e internazionale, i suoi scritti furono molto apprezzati da Giosuè Carducci, il quale s’impegnò a scrivere la prefazione della sua raccolta poetica "Lirica".

Naja tripudians

Sulle spiagge del Belgio, Cherié e Mirella trascorrono delle lunghe giornate serene. Poi la notizia della guerra, la partenza degli uomini, la paura: è il 1914 e la Germania ha appena invaso il Belgio. Una notte, con i tuoni delle bombe in sottofondo, dei soldati tedeschi faranno irruzione nell’abitazione dove sono nascoste Cherié, Mirella e Luisa. La violenza della guerra ha una dimensione privata, crudele e disgustosa, e quella notte le tre ragazze ne subiranno la prova sui loro corpi. Da lì in poi, la loro vita sarà indissolubilmente segnata e legata agli avvenimenti della guerra e alla violenza subita. Annie Vivanti (1862-1942) è stata una scrittrice italiana. Nata e cresciuta a Londra, l’autrice ha acquisito molto della cultura inglese, riversandola nelle sue opere. Scrittrice poliglotta e internazionale, i suoi scritti furono molto apprezzati da Giosuè Carducci, il quale s’impegnò a scrivere la prefazione della sua raccolta poetica "Lirica".

I divoratori: Valeria, Nancy e Anne-Marie, tre madri annientate e divorate dalle ambizioni proprie e dei propri figli. Sono questi ultimi gli esseri destinati a diventare novelli esseri geniali, poeti, musicisti, a influenzare le scelte proprie e altrui in un crescendo incontrollabile di delusioni. Una saga tutta al femminile capace di catturare l'attenzione dopo poche pagine, venata di autobiografismo tragico (la figlia della stessa Vivanti, una promettente violinista finì suicida) e dal finale sorprendente. Capolavoro della scrittrice anglo-italiana, può essere a pieno titolo considerato un romanzo coinvolgente e riuscito, senza dubbio moderno per le problematiche e gli intrecci che propone.

Fogli volanti

I Divoratori

"I divoratori" di Annie Vivanti è un'opera che esplora le complessità delle relazioni umane attraverso la lente del desiderio e della sopraffazione emotiva. La narrazione si snoda attorno a personaggi avvincenti e sfumati, i cui conflitti interiori si manifestano in una prosa ricca e vibrante, tipica degli scritti di fine Ottocento e inizio Novecento. Vivanti adotta un linguaggio evocativo e simbolico, tratteggiando un contesto sociale in cui predomina il dualismo tra aspirazioni personali e vincoli sociali, creando un'affascinante tensione narrativa che coinvolge il lettore fino all'ultima pagina. Annie Vivanti, di origine italiana ma con una formazione cosmopolita, ha vissuto tra diverse culture europee, il che ha profondamente influenzato il suo lavoro. Nata in una famiglia di origine ebrea, le sue esperienze personali e la sua educazione hanno alimentato una sensibilità per le ingiustizie e le dinamiche relazionali che permeano le sue opere. A partire dai suoi esordi come poetessa, Vivanti ha abbracciato vari generi, evidenziando un forte impegno verso l'emancipazione femminile e una critica alla società patriarcale del suo tempo. "I divoratori" è un libro che consiglio a chiunque sia interessato a una profonda riflessione sulle passioni umane e sui sottotesti delle relazioni interpersonali. La prosa di Vivanti, intrisa di delicatezza e intensità emotiva, cattura l'attenzione e invita a una meditazione sull'amore in tutte le sue forme. Questa lettura è un viaggio avvincente che offre non solo intrattenimento, ma anche un'opportunità per esplorare le complessità dell'animo umano.

Con ben cinquant’anni di anticipo sul classico "A sangue freddo" di Truman Capote (1966) e quasi un secolo prima de "L’avversario" di Emmanuel Carrère (2000), Annie Vivanti firma un precoce esempio di "romanzo-verità", raccontando la vita di una donna che nel 1910 aveva sedotto e inquietato l’opinione pubblica italiana. Maria Tarnowskaja (1877-1949), con la sua vita dissoluta, i suoi molteplici amanti e i crimini in cui era coinvolta, rappresenta un personaggio di estremo interesse per l’autrice. Così, dopo aver seguito il processo per l’omicidio del conte Pavel Kamarovsky (consumatosi a Venezia nel 1907), la scrittrice si reca al penitenziario di Trani in cui la femme fatale russa sconta una pena di otto anni. Avrà così modo di ricevere il quaderno di memorie della donna, grazie a cui comporrà questo libro straordinario. Anna Emilia Vivanti (1866-1942) nasce nel sobborgo londinese di Norwood, dove il padre – fautore degli ideali mazziniani – si è rifugiato per scampare all’arresto. Cresciuta fra Italia, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti, esordisce con la raccolta poetica "Lirica" (1890). Dal matrimonio con John Chartres, indipendentista irlandese, nasce la figlia Vivien, che nei primi anni del Novecento si affermerà come enfant prodige del violino. In questi anni pubblica racconti, romanzi e opere teatrali in inglese. "I divoratori" (1911) segna l’inizio di un lungo successo editoriale anche in Italia, dove Annie si trasferisce in seguito alla Grande Guerra. Nel 1941 viene trattenuta dalle autorità fasciste a causa della sua cittadinanza inglese, ma Mussolini in persona intercede per permetterle di abitare a Torino. Personalità eclettica ed estremamente cosmopolita, Annie Vivanti è nota per romanzi come "Naja tripudians", "Mea culpa" e "Vae victis!".

Circe

Il romanzo "Vae victis!" di Annie Vivanti si colloca nel panorama letterario del primo Novecento, un periodo caratterizzato da una forte introspezione psicologica e da una ricerca di forme espressive innovative. La narrazione, che unisce elementi storici a una profonda analisi emotiva, esplora le dinamiche di potere e le conseguenze della sconfitta attraverso la storia di un protagonista che si confronta con il dolore e la perdita. Il titolo stesso, un richiamo alla famosa espressione latina che significa 'Guai ai vinti', suggerisce una riflessione sulla vulnerabilità umana in un contesto di conflitto e sopraffazione. Il linguaggio dell'autrice è ricco di sfumature, rendendo il testo evocativo e profondamente coinvolgente. Annie Vivanti, di origine italiana ma attiva in vari contesti culturali europei, porta nel suo romanzo un bagaglio di esperienze personali e professionali che influenzano la sua narrazione. Cresciuta in una famiglia di intellettuali, Vivanti si distingue per la sua capacità di intrecciare sensibilità letteraria e tematiche sociali, riflettendo le tensioni del suo tempo e il suo impegno per la emancipazione femminile. Il suo background multiculturale e la sua dedizione alla scrittura ne fanno una figura di spicco nel panorama letterario. "Vae victis!" è un'opera che invita i lettori a esaminare le complesse interazioni tra vittoria e sconfitta, forza e vulnerabilità. Raccomando sinceramente quest'opera a chiunque desideri immergersi in una storia ricca e stratificata, capace di suscitare una riflessione profonda sui temi della giustizia e del destino umano, rendendola un testo imprescindibile per gli amanti della letteratura e della psicologia.

Astrid ha diciotto anni quando parte per l’Egitto. Al Cairo conosce Saad Nassir, un giovane del luogo. Una di quelle attrazioni che ignora distinzioni e imposizioni sociali li porta nel deserto per giorni, uniti e lontani da tutto quello che li separerebbe. Il ritorno in città combacia con il sopraggiungere di ciò che per giorni sono riusciti a evitare. Astrid tornerà in Scozia, si sposerà, nascerà una bambina, Darling. Ma Saad Nassir, che in Egitto combatte per il suo popolo, continua a riaffiorare nella mente e nella vita di Astrid. A distanza di decenni, è possibile che quei giorni nel deserto non abbiano influenzato solo la sua vita, ma anche quella di Darling? Annie Vivanti (1866-1942) è stata una scrittrice italiana, nata in Inghilterra. Vissuta in vari continenti, le sue opere sono influenzate dall’incrocio di diverse culture. Poetessa e prosatrice dallo stile eclettico e accattivante, Vivanti è considerata una delle autrici italiane più influenti dell’epoca.

Mea culpa

"Naja tripudians" di Annie Vivanti è un'opera che si distingue per la sua narrativa vibrante e per l'approfondita analisi psicologica dei suoi personaggi. Ambientato in un contesto esotico, il romanzo si snoda attorno a tematiche di avventura e scoperta, evidenziando la tensione tra natura e cultura. Lo stile letterario di Vivanti si caratterizza per un linguaggio ricco e evocativo, capace di trasmettere in modo vivido le atmosfere coinvolgenti e i conflitti interiori dei protagonisti. L'autrice si inserisce in un contesto letterario che esplora l'interesse per l'esotismo e l'altro, rappresentando simbolicamente la figura del serpente come simbolo di trasformazione e rivelazione. Annie Vivanti, scrittrice di origine italiana e vissuta tra fine Ottocento e inizio Novecento, fu influenzata dalla sua esperienza di vita internazionale e dal contesto culturale in cui si trovava. Le sue opere riflettono una profonda sensibilità verso le questioni di identità e alterità, temi ricorrenti nella sua produzione letteraria, e la sua passione per la natura e il mondo animale emerge chiaramente in "Naja tripudians". Questo libro è altamente raccomandato a coloro che sono interessati a una narrativa che mezcla avventura e introspezione. La prosa di Vivanti, insieme alla sua abilità di costruire personaggi complessi, offre una lettura stimolante per chi cerca elementi di riflessione sull'orientalismo e sulla naturalezza dell'umanità.

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