Guerre di mafia
Tietoa kirjasta
Dalle lotte tra clan alle stragi contro lo Stato: come Cosa Nostra, camorra e ‘ndrangheta hanno insanguinato tre regioni del Sud
Quando si parla di guerra, è automatico pensare a uno scenario in cui due o più Paesi ricorrono alle armi per risolvere una disputa politica. Eppure, questo terribile modo di risolvere i conflitti non riguarda soltanto gli Stati: una guerra può essere combattuta anche tra gruppi e organizzazioni che nulla hanno a che fare con i governi e gli eserciti nazionali. E questo gli italiani lo sanno bene. A partire dagli anni Sessanta del Novecento, la penisola italiana è stata insanguinata da veri e propri conflitti armati, combattuti dalle più potenti organizzazioni criminali: Cosa Nostra, la camorra e la ’ndrangheta. Guerre che hanno lasciato sulle strade centinaia di morti tra cui moltissimi innocenti. Dagli scontri per il controllo dei traffici illegali agli attentati contro i rappresentanti dello Stato, dalla prima guerra di mafia alla faida tra Scampia e Secondigliano: la sanguinosa storia che si intreccia a quella del nostro Paese.
Cosa nostra, camorra, ’ndrangheta: quando i mafiosi scendono in guerra
Tra gli argomenti trattati:
La prima guerra di mafia
I corleonesi alla conquista della Cupola
La seconda guerra di mafia
La nascita della nuova camorra organizzata e lo scontro sanguinario con la nuova famiglia
L’ascesa dei casalesi
La guerra di Scampia
La prima guerra di ’ndrangheta
La ’ndrangheta contro lo stato e la società civile
La seconda guerra di ’ndrangheta
Bruno De Stefano
giornalista professionista, ha lavorato per diversi quotidiani, tra cui il «Corriere della Sera», «Corriere del Mezzogiorno», «La Gazzetta dello Sport» e «City». Tra le sue pubblicazioni per la Newton Compton: La camorra dalla A alla Z; Storia e storie di camorra; La casta della monnezza (scritto con Vincenzo Iurillo); La penisola dei mafiosi; I delitti di Napoli; I boss della camorra; Napoli criminale; I boss che hanno cambiato la storia della malavita; I nuovi padrini (scritto con Vincenzo Ceruso e Pietro Comito); I grandi delitti che hanno cambiato la storia d’Italia; Le più potenti famiglie della camorra e I 100 criminali più spietati della storia, I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia e Guerre di mafia. Nel 2012 ha vinto il Premio Siani.