Un giovane uomo, alter ego dell’autore, nel 1930 si trasferisce a Berlino per insegnare inglese. Sono gli ultimi anni della Repubblica di Weimar, poco prima dell’ascesa del Nazismo e su questo sfondo si muovono una serie di personaggi sopra le righe: artisti, intellettuali, borghesi, ricchi, poveri, folli. Tra cabaret e caffè, tra case signorili e squallide pensioni, tra file per il pane e manifestazioni di piazza, tra crisi economica, Isherwood ci consegna una purissima, scabra narrazione che ci ricorda come la Storia sia sempre contemporanea.