Le Ultime lettere di Jacopo Ortis è da considerare prima di tutto una delle opere capitali della nostra tradizione letteraria. Pur appartenendo al genere particolare del romanzo epistolare, il capolavoro foscoliano, che nella sua prima edizione esce ancora nel XVIII secolo e cioè nel 1798, segna l’avvio della grande stagione del romanzo italiano dell’Ottocento precedendo di più di vent’anni il memorabile exploit del Fermo e Lucia manzoniano. Le giovanili lettere ortisiane, lettura privilegiata di intere generazioni di italiani, costituiscono inoltre il singolare deposito di molti temi e di molte prove di lingua e stile su cui si fonderà la poesia più matura (e universalmente celebrata) del Foscolo. E non è questo allora l’ultimo dei motivi che hanno determinato la straordinaria diffusione di questo testo narrativo che, fra l’altro, ha ispirato l’amor patrio e il pensiero politico di non pochi scrittori e intellettuali del nostro pieno Risorgimento.