Pubblicato nel 1895, Anima sola è un romanzo che ci restituisce un ritratto di donna non conformista per i canoni dell'epoca, lontana dal perbenismo, autosufficiente e autonoma, in questo senso attualissima. Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana.

Anima sola

"La vecchia casa" di Neera è un romanzo che affronta temi di nostalgia, memoria e appartenenza attraverso la storia di una casa e delle generazioni che l'hanno abitata. Il contenuto si sviluppa attorno alla figura di un protagonista che, tornato nel luogo della propria infanzia, ricorda eventi passati e relazioni familiari interrotte. Lo stile di Neera è caratterizzato da una prosa poetica e descrittiva, che riesce a creare una profonda connessione emotiva con i lettori. In questo contesto letterario, l'opera si inserisce nel filone del realismo, evidenziando l'importanza delle radici e dell'identità culturale. Neera, pseudonimo di Mary Broughton, è un'autrice italiana di origine britannica, il cui background multiculturale ha influenzato il suo approccio alla scrittura. Attiva nella letteratura italiana della fine dell'Ottocento, Neera ha dedicato gran parte della sua vita a esplorare le dinamiche sociali e psicologiche dei personaggi femminili. La sua esperienza personale e professionale nel contesto italiano le ha permesso di affrontare tematiche universali con una sensibilità unica e un'attenzione al dettaglio di vita quotidiana. "La vecchia casa" è un'opera che merita di essere letta per la sua capacità di evocare riflessioni profonde sulla memoria e sull'eredità familiare. Raccomandato a chi ama la letteratura che indaga l'animo umano, il romanzo offre non solo una narrazione avvincente, ma anche un'analisi socioculturale che invita alla riflessione, risultando particolarmente significativo per chi cerca storie che parlano di identità e appartenenza.

La vecchia casa

In questo breve saggio del 1904, Neera (pseudonimo di Anna Maria Zuccari) all'epoca famosa scrittrice le cui opere avevano come protagoniste spesso donne anticonformiste, chiarisce le sue idee riguardo al femminismo, idee che potremmo definire conservatrici. Le femministe conservatrici difatti tendono a mettere in risalto la valorizzazione del ruolo delle donne nella famiglia e nella società, sostenendo spesso la maternità e l'importanza della stabilità familiare. Le parole dell'autrice: Se qualcuno mi domandasse a bruciapelo: Lei è femminista? ‒ dovrei rispondere: Adagio colle parole; ed a mia volta domanderei: Le piace l'acqua? A questa domanda che è pure tanto semplice non mi meraviglierei di trovare il mio interlocutore imbarazzato, poichè l'acqua incomincia colla goccia di rugiada tremolante nel calice di un fiore, va alla fonte che disseta, al bagno che ristora, alla irrigazione che feconda, fino allo straripamento che sforza, atterra, e conduce alla rovina ed alla morte. Dicevo dunque: adagio colle parole. Nella mia modesta opera letteraria ho sempre studiato i desideri e le aspirazioni della donna, la nobiltà delle sue attitudini e della sua missione, i suoi amori, i suoi dolori, i suoi disinganni, i suoi trionfi; nè rifuggii dall'agitare i ceppi che le stringono qualche volta i polsi, oh! molto allentati nel decorso dei secoli, e per ciò solo comprovanti che l'umanità segue il suo corso ascendente senza bisogno di violentarla. Il grido di dolore che il poeta raccoglie dal cuore stesso degli uomini e solleva nel suo canto ha la portata del raggio che illumina e riscalda; è benefico, è umano. Ma il monopolio che se ne vuol fare a base partigiana con mezzi violenti offende la coscienza di chi nella vita mira a qualche cosa di più alto che non sieno le materiali conquiste. I capitoli che raccolgo in questo volume mi vennero suggeriti osservando e ascoltando l'onda del femminismo che si avanza e nel quale non ravviso affatto il mio ideale di progredita femminilità. È troppo maschile per essere del femminismo sincero. Gli sforzi che si fanno per uguagliare l'uomo mostrano chiaramente che la donna non si riconosce più nella integrità del proprio valore, ed è questo valore suo che difendo con schietto ardore, dedicando i miei sforzi alle donne che accettano con semplicità e nobilmente la loro grande missione, facendo cioè del femminismo vero. Scritti a intervalli questi capitoli si sarebbero forse avvantaggiati in un rimaneggiamento di forma e di struttura se io avessi di mira il valore letterario dell'opera, ma volendo parlare da cuore a cuore penso sia meglio lasciare alle pagine sgorgate dall'entusiasmo la loro freschezza di improvvisazione e di conversare amichevole. Neera Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana.

Le idee di una donna

Un romanzo struggente che ha come protagonista una donna, e la sua ricerca di un’esistenza diversa da quella a cui l’insieme delle norme sociali e delle ideologie del tempo l'avevano relegata. Neera, pseudonimo di Anna Zuccari Radius (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana. Esordì nel 1875 come scrittrice di novelle pubblicate in importanti riviste del tempo - il Pungolo, L'illustrazione italiana, il Marzocco - viaggiando ed entrando in contatto con Verga e Capuana, esponenti della corrente letteraria del Verismo, alla quale ella stessa aderì. Nel 1890 fu tra i fondatori della rivista Vita intima, che tuttavia cessò le pubblicazioni l'anno dopo. Negli ultimi anni Neera fu probabilmente colpita da un tumore che le impedì di scrivere - ma riuscì a dettare le sue memorie, Una giovinezza del secolo XIX, pubblicate postume nel 1919 - e la condusse alla morte nel 1918. Scrittrice prolifica e di successo, il tema dominante della sua narrativa è l'analisi della condizione femminile.

L'amuleto

Spadafora, uno dei pochi paesi rimasti lontani da ogni rete ferroviaria, ignoto alla carta del Touring perchè nessuna bicicletta e nessun automobile vi passa mai non essendovi nelle sue vicinanze cosa alcuna degna di essere vista; Spadafora infine, uno dei paesi più poveri in qualunque senso e sotto qualsiasi aspetto, fu messo sottosopra un giorno da una straordinaria notizia ben degna di commuovere un paese dove le donne sono in grande maggioranza. Don Assalonne Mei, parroco, aveva ricevuto da una lontana città una lettera inaspettata... Neera, pseudonimo di Anna Zuccari Radius (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana. Esordì nel 1875 come scrittrice di novelle pubblicate in importanti riviste del tempo - il Pungolo, L'illustrazione italiana, il Marzocco - viaggiando ed entrando in contatto con Verga e Capuana, esponenti della corrente letteraria del Verismo, alla quale ella stessa aderì. Nel 1890 fu tra i fondatori della rivista Vita intima, che tuttavia cessò le pubblicazioni l'anno dopo. Negli ultimi anni Neera fu probabilmente colpita da un tumore che le impedì di scrivere - ma riuscì a dettare le sue memorie, Una giovinezza del secolo XIX, pubblicate postume nel 1919 - e la condusse alla morte nel 1918. Scrittrice prolifica e di successo, il tema dominante della sua narrativa è l'analisi della condizione femminile.

La sottana del diavolo

La vita di Lydia, donna anticonformista dell'alta società milanese, in bilico tra il rispetto delle anguste e ipocrite norme sociali e la giusta e libera rivendicazione di una esistenza autentica fondata sui sentimenti veri e non frutto di inutili costrizioni. Neera, pseudonimo di Anna Zuccari Radius (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana. Esordì nel 1875 come scrittrice di novelle pubblicate in importanti riviste del tempo - il Pungolo, L'illustrazione italiana, il Marzocco - viaggiando ed entrando in contatto con Verga e Capuana, esponenti della corrente letteraria del Verismo, alla quale ella stessa aderì. Nel 1890 fu tra i fondatori della rivista Vita intima, che tuttavia cessò le pubblicazioni l'anno dopo. Negli ultimi anni Neera fu probabilmente colpita da un tumore che le impedì di scrivere - ma riuscì a dettare le sue memorie, Una giovinezza del secolo XIX, pubblicate postume nel 1919 - e la condusse alla morte nel 1918. Scrittrice prolifica e di successo, il tema dominante della sua narrativa è l'analisi della condizione femminile.

Lydia

“C’è un fiume che scendendo già dalle Alpi diritto per le pianure lombarde, accarezza con singolare amore i confini della provincia bergamasca, e scorrendo sempre ridente e calmo fra le rive basse tappezzate di verde giunge ad un punto, dove piega bruscamente correndo verso l’est...”. In una campagna lombarda povera, ma piena di dignità, si muove una miriade di personaggi che, ben lungi dall’essere umili, sembrano il ritratto stesso di una civiltà contadina che ormai, nel mondo moderno, è quasi impossibile ricordare. La giovane Daria, rimasta orfana, è stata accolta dalla numerosa famiglia Regaldi, finendo con l’esercitare un’involontaria autorità morale sugli scalmanati figli di Tatta. Fra morti improvvise, amori che sbocciano e che si rincorrono, chi legge non potrà fare a meno di apprezzare Anna Maria Zuccari – in arte Neera – al massimo del suo lirismo e della sua sensibilità narrativa. Anna Maria Zuccari (1846-1919), in arte Neera, nasce a Milano in una famiglia benestante. Rimasta orfana di madre (1856) e poi di padre (1866) dovrà trasferirsi da due zie, sopportando notevoli ristrettezze economiche. Nel 1871 sposa il banchiere Emilio Radius, col quale mette al mondo due figli. Negli stessi anni esordisce come scrittrice, pubblicando novelle sulle più importanti riviste letterarie e stringendo legami con i maggiori autori veristi (Verga, Capuana). È autrice di ben ventidue romanzi, fra cui “Il marito dell’amica” e “Crevalcuore”, oltre che di un libro di memorie, dal titolo “Una giovinezza del secolo XIX”.

La Regaldina

Letteratura - racconti (190 pagine) - Dopo aver gustato questa raccolta di racconti vi ritroverete a leggere più volte la sua data di edizione, non riuscendo a capacitarvi che sia stata pubblicata nel 1912 da una donna nata nel 1846. La sconvolgente modernità di temi e stile darà così un salubre scossone alle nostre categorie mentali. Perché una signora milanese dell’alta borghesia, autrice di trattati dal tono convenzionale che alcuni, forse non a torto, hanno inserito nel filone antifemminista, quando dismette l’abito della saggista e indossa quello della scrittrice creativa si trasforma in un’outsider capace di proporre con autentico vigore modelli femminili originali e anticonformisti? È difficile rispondere a questa domanda, ma la lettura delle diciannove novelle che compongono la raccolta La sottana del diavolo possono aiutarci a comprendere come nella medesima persona possano convivere l’attrazione verso il rassicurante richiamo della tradizione e il pulsante desiderio di annientare le ammuffite consuetudini borghesi. Neera porta a spasso per le pagine di questa raccolta tutte le proprie contraddizioni, senza preoccuparsi troppo di far tornare sempre tutti i conti, perché la letteratura non va mai confusa con le scienze esatte e, come ripeteva Marinetti, “contraddirsi è vivere”. Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari, (Milano, 1846 – 19 luglio 1918) fu autrice assai prolifica e stimata dagli intellettuali coevi, Capuana in primis: pubblicò opere morali (Il libro di mio figlio del 1891; L'amor platonico del 1897; Battaglie per un'idea del 1898; Il secolo galante del 1900; Le idee di una donna del 1904); numerosissimi romanzi di successo (tra i quali vanno ricordati almeno Teresa del 1886; Lydia del 1887; Una passione del 1903 e Crevalcore del 1907), raccolte di racconti, canzonieri poetici e opere teatrali. Anna Maria, rispettabile moglie del banchiere Emilio Radius nonché madre di due figli, ben inserita nella cerchia dell’alta borghesia milanese, decise di scegliere come nom de plume quello della traditrice dell’epodo XV di Orazio nonché della famosa etera greca e questa decisione la dice lunga in merito alla sua, diciamo così, “doppia personalità” letteraria.

Sulla tomba di Ruskin è stato detto che la specie di religione da esso fondata, più che religione della Bellezza il di cui culto può restare solitario, fu religione dell’Armonia, la quale ha una ben più vasta portata sociale. Così si ristabilisce un po’ d’ordine nell’elevato concetto della Bellezza, materializzato e immiserito da una pleiade di sedicenti esteti che vogliono imprigionare la Bellezza in date forme e farne il monopolio di pochi privilegiati a cui dovrebbe accarezzare i sensi raffinati e freddi; mentre nella significazione di Ruskin e di qualche altra anima ardente la vera bellezza, la bellezza ideale fecondatrice, larga di felicità agli uomini, non è la sensazione, squisita se si vuole ma povera, che un capolavoro d’arte dà agli iniziati o la sensazione più grossolana ed egualmente fredda degli appetiti soddisfatti; non infine un tributo che dalle cose viene a noi, sibbene una scintilla che dall’animo nostro partendo si slancia verso le cose e le comprende e le ama. Mi spiegherò meglio con un esempio.

"Nel sogno" di Neera è un'opera che esplora le complessità delle emozioni umane attraverso la lente dei sogni e delle aspirazioni. La scrittura di Neera, caratterizzata da uno stile lirico e introspettivo, si inserisce in un contesto letterario ricco di simbolismo e realismo emotivo, tipico della narrativa italiana dell'epoca. L'autrice non si limita a raccontare una storia, ma invita il lettore a riflettere profondamente sulle proprie esperienze di vita, utilizzando il sogno come metafora per la ricerca di significato e identità. La prosa semplice ma evocativa consente ai lettori di immergersi nel mondo interiore dei personaggi, rendendo le loro vicende universali e facilmente identificabili. Neera, pseudonimo di Anita K. B., è un'autrice pionieristica nel panorama letterario italiano, spesso associata al movimento di emancipazione femminile. La sua esperienza di vita, caratterizzata da lotte personali e sociali, ha influenzato profondamente la sua scrittura, portandola a esplorare tematiche di libertà, autodeterminazione e introspezione psicologica. L'autrice ha saputo esprimere nei suoi lavori una voce forte e consapevole, segnata dalla sua formazione culturale e dalle sfide del suo tempo. "Nel sogno" è un libro consigliato a chiunque sia interessato a una lettura che unisce sensibilità letteraria e profondità psicologica. Attraverso le pagine di questo testo, il lettore è invitato a confrontarsi con le proprie emozioni e visioni del mondo, rendendo l'esperienza di lettura non solo contemplativa, ma anche trasformativa. Un'opera che rappresenta un significativo contributo alla letteratura e alla cultura italiana.

Nel sogno

Una giovane donna, una storia d'amore complicata e la pressione di una società misogina… "Teresa" è uno dei capolavori della letteratura italiana.

Teresa

"L'indomani" di Neera è un'opera che si distacca dalle convenzioni del suo tempo, rappresentando con lucidità il panorama sociale e culturale dell'Italia a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La narrazione è caratterizzata da uno stile diretto e incisivo, con una prosa evocativa che riesce a trasmettere le emozioni e le tensioni dei suoi personaggi, coinvolgendo il lettore in una vicenda di introspezione e ricerca identitaria. Neera affronta tematiche di grande rilevanza, come la condizione femminile e l'emancipazione, contestualizzando il tutto in un'epoca di profonde trasformazioni e conflitti sociali, creando una rappresentazione realistico-sentimentale delle problematiche esistenziali e sociali del suo tempo. Neera, pseudonimo di Eleonora Canevari, è una scrittrice italiana che si distingue per il suo approccio innovativo verso il romanzo, ponendo l'accento sulla soggettività e sull'esperienza femminile. Cresciuta in un contesto familiare che promuoveva l'istruzione e la cultura, le sue esperienze personali e osservazioni sociali l'hanno spinta a scrivere opere che riflettono le ingiustizie e le discrepanze della società patriarchale, rendendola una pioniera nel campo della letteratura femminile. "L'indomani" è un libro raccomandato a tutti coloro che desiderano esplorare la complessità della vita interiore femminile e le dinamiche sociali del periodo. La capacità di Neera di intrecciare trame emotive con questioni sociopolitiche rende l'opera non solo una lettura avvincente, ma anche un'importante riflessione sulla condizione umana. Questo testo, ricco di spunti di riflessione, non mancherà di stimolare il pensiero critico nei lettori moderni.

L'indomani

L'Amuleto di Neera è un'opera che si inserisce nel panorama della letteratura italiana del XIX secolo, caratterizzata da una prosa densa e poetica. Il romanzo esplora temi profondi come il destino, l'amore e la magia attraverso la storia di una giovane protagonista che scopre un amuleto dal potere misterioso. La narrazione è ricca di simbolismi e rimandi al folclore, tipici del romanticismo e delle sue correnti legate al mistero. Neera, con il suo stile evocativo, riesce a trasmettere una tensione emotiva palpabile, rendendo il lettore partecipe delle esperienze e delle sfide vissute dalla protagonista, all'interno di un contesto sociale e culturale che riflette le tensioni dell'epoca. Neera, pseudonimo di Azzurra Rimini, è stata una cara esponente del movimento letterario italiano, nota per il suo impegno nel raccontare le vicende femminili e le ingiustizie sociali. La sua vita è stata segnata da eventi personali intensi che l'hanno portata a esplorare la condizione femminile attraverso la letteratura, rendendola una voce significativa nel panorama del suo tempo. Questa esperienza intima e profonda si riflette chiaramente nella narrativa di 'L'Amuleto', dove le emozioni e i conflitti interiori sono tratteggiati con sensibilità. 'L'Amuleto' è una lettura altamente raccomandata per chi è interessato a una prospettiva unica della letteratura romantica italiana. La maestria di Neera nel creare trame avvincenti e personaggi complessi invita i lettori a riflettere sulle dinamiche dell'amore e della destinazione. Questo romanzo rappresenta un'opportunità per approfondire non solo la narrativa del XIX secolo, ma anche le tematiche universali che continuano a risuonare nel presente.

L'Amuleto

"Nel sogno" di Neera è un'opera che si colloca nel panorama della narrativa italiana del XIX secolo, caratterizzata da un linguaggio evocativo e da una prosa densa di immagini. Il romanzo esplora le complessità dell'animo umano attraverso la lente dei sogni, simbolo di aspirazioni e desideri inconfessati. Neera utilizza una struttura narrativa articolata, alternando momenti di introspezione a episodi di vita quotidiana, per delineare un quadro psicologico e sociale vivace e dettagliato, riflettendo sulle tensioni dell'epoca, tra modernità e tradizione. Il libro si distingue per la sua capacità di mescolare realismo e lirismo, offrendo al lettore una profonda immersione nei temi della vita, dell'amore e della ricerca di identità. Neera, pseudonimo di Helen Bianchi, è stata una figura di spicco del verismo italiano, nota per il suo impegno nel rappresentare la condizione femminile e per le sue opere sensibili e contemplative. Nata in una famiglia borghese, la sua formazione culturalmente ricca l'ha portata a sviluppare un profondo interesse per la psicologia umana e la narrativa. Le sue esperienze personali, unite a una vasta erudizione, hanno influenzato il suo stile, rendendola una pioniera in un contesto letterario dominato da voci maschili. "Nel sogno" è un'opera raccomandata a ogni amante della letteratura che desidera esplorare l'intimo dialogo tra realtà e immaginazione. La capacità di Neera di intrecciare elementi autobiografici e universali rende il libro straordinariamente attuale e commovente. Questo romanzo invita il lettore a riflettere sulle proprie aspirazioni e sul significato più profondo dei sogni, un'esperienza che arricchisce e stimola la mente.

Formazione dell’autocoscienza femminile Vero e proprio romanzo di formazione, fra i migliori dell’ultimo ventennio dell’Ottocento, esso fu apprezzato dai maggiori critici del tempo, che collocarono Neera «tra le voci più autorevoli d’Italia». Vi si narra la vicenda di una maturazione esemplare attraverso la crescita di una ragazza di provincia, dove il senso sacrificato e malinconico della vita si accorda perfettamente all’ambientazione in cui essa si svolge, in cui è lo svanire della giovinezza e del sogno d’amore. Teresa è una giovane che aiuta nei lavori domestici la madre e vive con un padre burbero e rude. La sua volontà di unirsi in matrimonio con il ragazzo di cui si innamora incontra l’ostacolo del padre che vorrebbe vederla sposata ad un benestante del luogo. Teresa è contraria e attende che l’innamorato si faccia una posizione da avvocato. Ma ben presto l’attesa viene disullusa: il giovane, ormai preso dal lavoro e dalla nuova vita cittadina, non prova più interesse per Teresa, e presto la abbandona. Tutto sembra crollare, invece a Teresa spetta la libertà di scegliere il proprio desino. La sua forza sono l’intelligenza dei sensi e la pazienza, grazie alle quali ha modo di prendere progressivamente coscienza di sé, in un confronto continuo con il proprio contesto di vita, apparentemente ostile, che la costringe a sintonizzarsi con l’esistenza stessa, nel suo normale fluire. Le vicende di Teresa procedono dovendo continuamente affrontare un’esistenza non certo favorevole. Ma l’autrice non si abbandona alla compassione o alla commiserazione, con il suo messaggio compie un balzo in avanti, una premessa alle idee che troveranno maggiore sviluppo nel Novecento, anche attraverso la scrittura femminile. Come fu riconosciuto da attiviste come Sibilla Aleramo ed Ersilia Majno, che apprezzarono Teresa quale documento fondamentale della presa di coscienza femminile del tempo L’autrice: Nota ai suoi lettori e alle sue lettrici con lo pseudonimo oraziano di Neera, Anna Zuccari è una prolifica autrice italiana a cavallo fra Otto e Novecento, che ha descritto molteplici profili femminili alla ricerca di un’esistenza diversa da quella a cui l’insieme delle norme sociali e delle ideologie del tempo le avrebbe relegate. Autrice di ventidue romanzi, numerosi racconti e poesie, Neera ha collaborato anche con alcune riviste illustri dell’epoca come «Il pungolo», sul quale esordisce nel 1875 con una novella, L’illustrazione italiana e Il Marzocco. Ha pubblicato, inoltre, dieci saggi in cui ha affrontato, tra i numerosi argomenti, la complessa tematica della posizione sociale delle donne postunitarie, soprattutto quelle delle classi medie.

Fuori dal coro

"La vecchia casa" è un romanzo di Neera che si inserisce nel contesto del verismo italiano, caratterizzato da una scrittura attenta ai dettagli e a una rappresentazione realistica dei personaggi e delle loro vite quotidiane. Il libro narra le vicende di una famiglia che vive in una dimora antica, simbolo di una tradizione che si trasmette di generazione in generazione, esplorando temi come la memoria, il passare del tempo e l'impatto delle radici sul presente. Lo stile di Neera si distingue per un linguaggio evocativo e una prosa ricca, capace di rendere palpabile l'atmosfera nostalgica e il peso della storia che grava sui protagonisti. Neera, nome d'arte di Anita Baccini, è un'autrice italiana che ha dedicato gran parte della sua carriera a esaminare le dinamiche familiari e sociali, tratteggiando con acume i ritratti di donne forti e vulnerabili. La sua esperienza personale, unita alla sua formazione culturale, ha influenzato profondamente la scrittura di "La vecchia casa", dove riflette le tensioni tra modernità e tradizione, rispecchiando il contesto socio-culturale dell'Italia di fine Ottocento. Raccomando sinceramente "La vecchia casa" a chiunque sia interessato alla letteratura che affronta la complessità delle relazioni umane e il legame tra spazio e identità. La cura con cui Neera dipinge i suoi personaggi e le loro vicende rende la lettura non solo coinvolgente ma anche un'importante opportunità di riflessione sulla propria storia familiare e sul significato del passato nel presente.

"L'indomani" di Neera è un romanzo che si distingue per la sua profonda introspezione e la sua rappresentazione della psiche umana. Ambientato in un contesto sociale in evoluzione alla fine del XIX secolo, il libro narra le esperienze di un giovane protagonista che affronta dilemmi esistenziali e le pressioni della società. Lo stile letterario di Neera è caratterizzato da una prosa ricca e poetica, che si intreccia con un realismo incisivo, e offre uno spaccato vivido delle dinamiche familiari e relazionali, rivelando il conflitto tra desideri individuali e norme sociali prevalentemente patriarcali. Neera, pseudonimo di Anita Vassallo, è stata una pioniera della letteratura italiana femminile, nota per la sua audace esplorazione delle tematiche sociali e di genere. Cresciuta in un contesto che le ha imposto limiti e convenzioni, Neera ha trovato nella scrittura un mezzo per esprimere le sue inquietudini e le sue ideologie; "L'indomani" riflette le sue esperienze personali e il desiderio di rappresentare il mondo femminile con autenticità e sensibilità. Raccomando vivamente "L'indomani" non solo per la sua bellezza stilistica ma anche per la sua rilevanza sociale. Questo romanzo invita i lettori a riflettere sulle contraddizioni dell'animo umano e sulle costrizioni sociali del tempo, rendendolo un'opera fondamentale per chi desidera comprendere le sfide dell'individuo in un contesto storico complesso.

L’amor platonico (1897) è una dissertazione sul concetto di amore platonico a partire dal Simposio di Platone (Convito o Convivio o Simposio), dove viene formulato per la prima volta. Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 19 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana.

L’amor platonico

"L'Amuleto" di Neera è un racconto avvincente che esplora il mondo delle credenze popolari e delle superstizioni attraverso la vita di una giovane donna, il cui futuro sembra essere legato a un misterioso amuleto. Attraverso una prosa ricca e suggestiva, Neera riesce a intrecciare elementi di realtà e fantasia, offrendo al lettore un'immersione profonda nei legami affettivi e nei conflitti intergenerazionali. Questo lavoro si inserisce nella tradizione della narrativa italiana dell'Ottocento, caratterizzata da un forte impegno sociale e da un'intensa analisi psicologica dei personaggi. Neera, pseudonimo di Maria Antonietta Torlonia, è stata una scrittrice e pittrice italiana, nota per la sua capacità di ritrarre la vita quotidiana e le emozioni dei suoi personaggi. Cresciuta in un contesto aristocratico con una forte predisposizione per l'arte e la letteratura, la sua opera è marcata da un'impronta femminista che riflette le sue esperienze personali e il desiderio di dare voce alle donne nel suo tempo. "L'Amuleto" è una lettura altamente raccomandata per chiunque desideri esplorare le complessità dell'animo umano e le dinamiche sociali attraverso una scrittura incisiva e evocativa. Il libro non solo intrattiene, ma offre anche spunti di riflessione sulla tradizione e l'identità culturale, rendendolo un'aggiunta preziosa per ogni amante della letteratura.

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