Terzo e unico superstite della trilogia comprendente l'Alessandro e il Palamede, questo dramma si snoda intorno al senso di morte e di lutto che incombe su Troia in fiamme. Euripide sceglie di rappresentare i vinti che esemplificano con il loro destino quello di un popolo e di un intero mondo: Ecuba, regina della città, è divenuta schiava dei Greci e il piccolo Astianatte è gettato dalle rupi perché Troia non possa più risorgere. A far da coro, le strazianti voci delle donne troiane che levano un ultimo canto di dolore sulle rovine di una città morente.