Samos
Un medico “in vacanza” nei campi profughi in Grecia
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Samos, Lesbo, Chios, ambite mete turistiche greche, da qualche anno sono divenute tappa obbligata della rotta dei migranti. Le restrizioni delle “vie” del Mediterraneo hanno di fatto incrementato questa nuova rotta, percorsa da chi fugge dalla guerra in Siria e dai regimi totalitari in Medio Oriente, ma anche da migranti provenienti dall’Africa e dall’Asia.
Con lo stile letterario tipico del diario di viaggio, e con una punta di ironia, Samos racconta la quotidianità di una “vacanza solidale” in luoghi turistici incantevoli nei quali sono stati calati gli hotspot, campi di “accoglienza” per richiedenti asilo – inclusi i bambini – trasformati in baraccopoli e tendopoli in cui vive un’umanità in perenne attesa di un lasciapassare che, per assurdi problemi burocratici, forse voluti, divengono quasi luoghi di reclusione a cielo aperto.
Il lavoro della Comunità di Sant’Egidio e la presenza di molte realtà di volontariato suppliscono, per quanto possono, alla mancanza dei più elementari servizi e diritti: sanità, scuola, pasti, acqua potabile, corsi di formazione, sostegno psicologico e altre attività.
Un libro per riflettere sulla realtà delle migrazioni e sul ruolo di un’Europa– che ci piaccia o no – inevitabilmente sempre più multietnica.