De Profundis
Tietoa kirjasta
Il 1895 fu un anno cruciale per Oscar Wilde: da un lato arrivò all’apice del successo con Un marito ideale e L’importanza di chiamarsi Ernesto, ma al contempo venne processato e condannato, con l’accusa di omosessualità, a due anni di lavori forzati in carcere. Venne rinchiuso nelle prigioni di Pentonville, Wansworth e Reading, che divenne poi famosa grazie alla Ballata del Carcere di Reading.
Il carcere cambiò profondamente Wilde, al quale vennero concesse carta e penna per scrivere solo dopo oltre un anno di prigionia. Quando poté ricominciare a scrivere iniziò una lettera indirizzata all’ex amante, Lord Alfred Douglas, nella quale voleva discutere i cinque anni trascorsi insieme. Questa lettera divenne una sorta di autobiografia che Wilde scrisse in tre mesi. Si tratta di 20 fogli scritti a mano, per un totale di 50000 parole, in forma di lettera, senza una divisione formale, sebbene si possano riconoscere due parti principali: la prima, nella quale Wilde racconta gli anni trascorsi con Lord Alfred Douglas, e la seconda nella quale Wilde mostra la propria evoluzione spirituale avvenuta in carcere e dalla quale emerge come tema principale quello dell’auto-realizzazione.
Il De Profundis di Wilde è importante proprio per questo: perché in quest’opera lo scrittore irlandese fa i conti con se stesso, con la sua vita, con la sua attività di letterato e di provocatore prima di entrare in carcere, rivendicando i propri meriti ma anche riconoscendo i propri sbagli. Wilde rivendica l’attività di letterato, il culto dell’estetismo, l’amore per il bello e per le arti; ma allo stesso tempo abiura le sue eccessive concessioni, che traspaiono anche da qualche aforisma poco felice, ad una concezione tutta edonista della vita, ad una sprezzante ironia nei confronti del popolo e delle persone semplici, ad una visione del mondo disincantata e cinica.
La “Ballata del Carcere di Reading” racconta la storia dell’impiccagione di un giovane detenuto colpevole di avere ucciso la donna che amava ed evoca il rituale assurdo e feroce dell’esecuzione, e quella che contiene la profonda considerazione religiosa, sui mali del mondo e sulla redenzione. Ogni uomo uccide la cosa che ama, che ciascuno lo sappia: gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, il coraggioso lo fa con una spada.
La Ballata del Carcere di Reading è una testimonianza della violenza silenziosa del potere esercitato sui carcerati in generale e in particolare sul giovane assassino che, assetato di vita beve l’aria del mattino e guarda dalla sua cella quel pezzetto di azzurro che in carcere è chiamato cielo e che soffre l’assillante controllo delle guardie per impedire che si possa togliere la vita e rovinare lo “spettacolo”.