Nelle Fenicie - tipica espressione della maturità compositiva di Euripide, che qui concentra e intreccia tra loro diverse trame del mito greco - si assiste al tramonto della visione epica del dominio e della guerra che esso comporta. Eteocle e Polinice, fratelli e nemici mortali, desiderano solo la distruzione dell'avversario, attraverso la violenza e l'inganno. L'individuo eccezionale lascia il posto all'individuo comune, di limitati orizzonti, e la sconfitta, che travolge tutti, diviene il tratto saliente dell'intero dramma.